La “stramba” procedura non è passata inosservata all’ex assessore Antonio Picarelli, che fino a quando è stato in Giunta ha avuto peraltro proprio la delega al Bilancio. «L’affidamento provvisorio di un servizio – asserisce Picarelli – non è intanto contemplato dal Decreto legislativo 163/2006 (Codice degli appalti per lavori, forniture e servizi). L’affidamento in via provvisoria può essere effettuato o in caso d’aggiudicazione provvisoria a seguito d’espletamento di gara d'appalto in attesa della definitiva e nelle more d’acquisizione della documentazione di rito, oppure in caso d’urgenza e per i periodi strettamente necessari all'espletamento della gara d’appalto». La procedura instaurata, però, non avrebbe tenuto conto di ciò. Ecco spiegato il motivo per il quale l’unico esponente del Pd in Consiglio comunale, collocatosi peraltro da tempo in minoranza dopo essere stato “sfiduciato” dal sindaco Iacone, ha inviato interrogazione, con richiesta di risposta scritta, allo stesso primo cittadino nonché al Revisore dei conti ed al responsabile anticorruzione del Comune. La normativa vigente, che disciplina «gli affidamenti in economia di lavori, forniture e servizi sotto soglia comunitaria», detta i principi da rispettare che sono: «la trasparenza, la rotazione degli affidamenti, la non discriminazione e la parità di trattamento», ma visto che tutto ciò non è avvenuto il consigliere Picarelli vorrebbe avere spiegazioni «a fronte dei reiterati affidamenti diretti alla stessa ditta, circa il comportamento tenuto dall’Amministrazione comunale, atteso che l’azione amministrativa appare non coerente e soprattutto non rispettosa dei principi normativi in vigore».