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L'Amore platonico

Molto spesso sentiamo parlare di amore platonico per intendere un amore contemplativo che rifugge i rapporti sessuali e l’unione carnale.
Platone affronta il tema dell’amore in un’opera intitolata Simposio e racconta che una sera un gruppo di amici si era radunato a casa del poeta Agatone per festeggiare la sua vittoria in una gara poetica. Sono presenti oltre a Socrate alcuni giovani dell’Atene bene. Dopo aver mangiato e bevuto del buon vino viene scelto come oggetto di discussione l’elogio di Eros. Ognuno di loro organizza un bel discorso intorno alla figura di Eros: chi lo definisce il migliore degli dei, chi il più bello, Pausania distingue due tipi di amore: quello celeste riguardante l’anima e quello terrestre o volgare relativo al corpo. Il tragediografo Aristofane afferma che in origine esistevano tre categorie di uomini: il Maschio, la femmina e l’androgino che partecipava della sessualità maschile e femminile.

Luigia Sanfelice, un'eroina d'altri tempi

La storia che sto per raccontare riguarda una donna che per amore salì sul patibolo, è una storia d’altri tempi ma che forse potrebbe verificarsi ancora oggi perché l’amore non ha confini né spaziali né temporali. Luigia era una donna vissuta alla fine del Settecento durante la rivoluzione napoletana. Era una giovane molto bella, innamorata di un giovane ufficiale della milizia civile ma amata anche da un ufficiale borbonico, il capitano Baker, che insieme al fratello e ad altri complici aveva preparato una congiura per abbattere la repubblica e arrestare gli esponenti più in vista della stessa.

Platone discepolo di Socrate

Parliamo oggi di Platone che visse nel IV secolo a.c. e fu discepolo di quel Socrate di cui parlammo qualche tempo fa. Egli apparteneva ad una nobile famiglia ateniese e seguì diversi insegnamenti finché non conobbe Socrate e ne divenne allievo seguendolo fino alla morte che avvenne a causa della condanna del tribunale di Atene.
Platone scrisse numerose opere tutte in forma dialogica, perché, fedele all’insegnamento di Socrate, credeva che la filosofia non può essere racchiusa in uno scritto, ma necessita di continue ricerche e discussioni.

Il mondo delle Idee di Platone

Platone per la prima volta nella storia della Filosofia elabora una teoria originale dell’esistenza di un mondo esistente al di là del cielo che chiama Iperuranio.
Questo mondo rappresenta il mondo della perfezione perché secondo lui la realtà che noi percepiamo non è La vera realtà ma una realtà distorta e fallace in quanto non è altro che una copia mal riuscita del mondo delle idee. Infatti, racconta, un demiurgo, una semi divinità, trovandosi davanti alla materia informe volle darle una forma e guardando il mondo delle idee cercò di plasmarla materia ad immagine e somiglianza delle idee. Ma la cosa non riuscì alla perfezione perché la materia non si modellava perfettamente per cui il mondo che ne uscì fuori fu un mondo fatto di cose imperfette.

La Riforma Agraria

Il problema della distribuzione della terra è di vecchia data e risale ai fratelli Gracchi nella Roma repubblicana, in particolare a Tiberio. Eletto nel 133 a.c. tribuno della plebe presentò un progetto di riforma agraria che prevedeva la limitazione della proprietà privata e la distribuzione delle terre, riacquistate dalla stato, ai contadini che ne facevano richiesta. Tale legge continuò ad esistere tanto che Virgilio, il grande poeta latino, fu vittima di un’ulteriore distribuzione, questa volta ai veterani dell’esercito.
Durante il Medio Evo la questione non si pose dal momento che col feudalesimo le terre erano nelle mani della nobiltà e i contadini erano ridotti a servi della gleba, anche se periodicamente esplodevano moti rivendicativi specialmente in Francia e nel Nord Italia.

Pitagora e i pitagorici

Oggi parliamo di un personaggio molto importante per la cultura occidentale tanto che ancora oggi sono ricordate le sue teorie e i suoi teoremi.
Di Pitagora non conosciamo molto, sappiamo che nacque a Samo nel 571/570 a.c. e, dopo aver viaggiato molto in Asia minore e in Egitto, si trasferì a Crotone dove fondò una scuola di carattere religioso che prese il suo nome. Fu un personaggio molto influente nella città che amministrò per molti anni finchè una rivolta popolare non distrusse la scuola e lo costrinse a lasciare Crotone per recarsi a Metaponto dove morì nel 495 a.c. circa.

Il brigantaggio: la storia vista dagli sconfitti

Quando Garibaldi giunse in Sicilia emanò il proclama di Calatafimi con cui invitava i siciliani ad unirsi al suo esercito per cacciare Francesco II ed unire il Meridione al nuovo stato italiano in cambio della distribuzione delle terre demaniali.
Ben presto i Mille divennero migliaia tanto che nel giro di poco tempo sbaragliarono lo sgangherato esercito borbonico continuando la marcia trionfale fino al Volturno dove avvenne la battaglia decisiva con la sconfitta dei Borboni.
Tutto sembrava filare liscio, se si eccettua l’episodio di Bronte dove alcuni contadini invasero la tenuta dell’Ammiraglio inglese Nelson con conseguente fucilazione.

Esiste ancora una questione meridionale?

La questione meridionale nasce all’indomani dell’unità d’Italia a causa delle difficili condizioni economico-sociali in cui si è venuto a trovare il Mezzogiorno. La definizione di questione meridionale la troviamo per la prima volta nel 1873 in un discorso parlamentare sul Mezzogiorno d’Italia, da quel momento è divenuta simbolo della precarietà del meridione. Per poter parlare della questione meridionale bisogna esaminare le condizioni in cui versava il Regno delle Due Sicilie prima dell’arrivo di Garibaldi. Nella ricostruzione della storia economica e politica del Regno di Napoli ci possiamo rifare a due studi condotti dal professor Paolo Malanima, direttore dell’istituto di studi sulle società del Mediterraneo del CNR, e del professor Vittorio Daniele dell’università “Magna Grecia” di Catanzaro che hanno svolto una ricerca approfondita sul Prodotto Interno Lordo del Nord e del Sud Italia nel 1861.

E' morto un giusto? Socrate e il suo tempo

Socrate è vissuto tra il 470/69 ed il 339 a.C., il padre Sofronisco era uno scultore e la madre Fenarete una levatrice. Nato e vissuto ad Atene, seguì tutte le trasformazioni che la città subì in quegli anni, a partire dalla vittoria dei Greci sui persiani fino all’avvento dei trenta tiranni che decretarono la sua morte.
Atene in quel tempo era la più importante e potente città-stato della Grecia, era il periodo in cui un grande uomo politico, Pericle, governò la città con saggezza e lungimiranza facendola diventare la più ricca sia dal punto di vista economico che artistico, con la costruzione di numerosi monumenti che ancora oggi sono ammirati da tutto il mondo.

Origini della cultura occidentale

Nello specchio di mare tra la Grecia e la Turchia esiste un gruppo di isole abitate, tra il VI e V secolo a.C., da una popolazione di mercanti che, per interessi economici, si spostavano sia verso Est che verso Ovest, venendo a contatto con popoli che avevano sviluppato conoscenze e competenze sia di tipo matematico che astronomico.
Pensiamo agli Assiro-Babilonesi che abitavano la Mesopotamia (l’attuale Iran) o ai Medi o agli Egiziani, i quali avevano sviluppato un sistema di matematica e geometria molto utile per stilare calendari o per la misurazione delle terre in Egitto dopo le inondazioni del Nilo.

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