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Dirigenti scolastici: tra l'inferno e il paradiso

La ricerca scientifica di Massimo CERÙLO (GLI EQUILIBRISTI. La vita quotidiana del dirigente scolastico: uno studio etnografico, Fondazione “G. Agnelli”, Rubbettino e-book, Soveria M. [Cosenza] 2015) è indubbiamente valida, perché entra nel merito della Funzione direttiva vista direttamente e dall’interno, nel nostro tempo, anche, di Legge n. 107/15 13 luglio: Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione, e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.
È solo uno spaccato, un raggio di luce, un’entratura -tuttavìa- nel complesso controverso affascinante lavoro del Dirigente scolastico e della Dirigente scolastica in Italia. Fotografa e studia, questa ‘indagine’ -minuto per minuto- l’intensa contraddittoria nevrotica vita d’Ufficio e oltre di una figura-chiave del Sistema scolastico del nostro Paese: quella del Capo d’Istituto, ancora oggi -come ieri- né carne né pesce. Appunto Equilibrista o, se si vuole, funambolo acrobata…

Dal Direttore didattico e Preside al Dirigente scolastico: in una Scuola dell’Autonomìa varata dal Parlamento nel 1997 (Legge n. 59, art. 21), ma mai nata veramente e ben cresciuta nel Sistema sociale del nostro Paese. E ‘dentro’ la figura-chiave del Sistema scolastico -il Dirigente scolastico- che regge, su spalle fragili e incerte, il destino del cambiamento e dell’innovazione, in prospettiva competitiva (nel senso bello e buono del concetto) di Unione Europea a vent’otto… Sistemi scolastici.
Il libro si svolge per 136 pagine e reca l’interessante Prefazione di Andrea GAVOSTO (Direttore della “Fondazione G. Agnelli”), che spiega i motivi e le motivazioni della scelta di Cerùlo per la ricerca e lo studio sulla funzione direttiva oggi.
Le quattro Scuole del Secondo ciclo d’istruzione, due dell’Italia del Nord e due dell’Italia del Sud, sono l’attuazione di una strategìa scientifica, che la Fondazione adotta quando vuole andare “in profondità” e quando vuole conoscere “dal di dentro” un’Istituzione (in questo caso, la Scuola italiana) e i suoi vari diversi eterogenei ‘attori’.
L’enfasi cade, in questo caso, sul Capo d’Istituto il quale -attraverso un’azione mirata e concordata con il ricercatore- è emblema di un lavoro delicato complesso insidioso con responsabilità -scrive Cerùlo- che sono: responsabilità penale, civile, amministrativa (p. 8).
Anche dal punto di vista della retribuzione economica i conti non tornano (si veda la nota 3 di p. 8). Ma, questo è il meno. Perché il più sonda solca attraversa -secondo il nostro parere di Testimonianza privilegiata- addirittura la ‘sicurezza’ della Vita delle Persone che svolgono il ruolo e la funzione -che hanno lo status- di Dirigente scolastico. (1)

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Comunque sia, uno degli aspetti salienti della ricerca riguarda la strategìa di lavoro scientifico che è il passaggio, felice, dallo Shadowing all’Emotional socioloy. E, cioè, dal “far ombra” al soggetto da analizzare (seguìto passo passo, per sei ore al giorno, dal lunedì al venerdì, …) alla “sociologìa emozionale” (cogliendo emozioni dubbi commenti…).
Quattro capitoli ‘dentro’ la funzione direttiva e uno, il quinto ed ultimo, di analisi e commenti (di ritorno dal campo) [p. 136].
Ovviamente siamo lontani dal definire il pensiero le parole le azioni del Dirigente scolastico nell’odierna Società conoscitiva glocale liquida. Tuttavìa, ad equilibrista vanno aggiunte altre caratteristiche di personalità. Perché i Dirigenti scolastici sono ‘pilastri’ del Sistema scolastico italiano e i Docenti -con il loro Lavoro: mal/pagato- sono quella Scuola bella funzionante e funzionale alla competitività europea.
Insomma, tra le ‘domande’ e ‘risposte’ del ricercatore e delle Persone intervistate interrogate indagate (nel senso positivo del concetto) corre un fil rouge, un leitmotiv di umana com-prensione, di simpatìa, di empatìa. E ciò rende ancora più ‘umano’ un Lavoro -quello di Giovanni Cerùlo- ingrato di per sé, guardato con sospetto da molti, ri-gettato a priori da alcuni.
E invece non è così! Tutti ne escono arricchiti e più consapevoli della PROFESSIONALITÀ COMPETENTE sia del Dirigente scolastico sia degli Insegnanti e degli altri Operatori (della Scuola e non).
I temi della Democrazia scolastica, degli Organi collegiali, delle Relazioni umane tra i vari soggetti dell’intrapresa formativa (Formazione, sempre, insieme organico di Educazione e di Istruzione), …, ebbene tutti questi sono analizzati e risultano interessanti per svolgere bene e meglio le funzioni e i ruoli istituzionali di tutti.
Il Dirigente scolastico: Manager o Leader? È una bella domanda che, ovviamente, Cerùlo si pone. La risposta non è semplice piana lineare. Difatti, la complessità della figura -giocherellata negli ultimi decenni in modo confuso sotto il profilo socio/culturale e con disattenzione istituzionale sotto il profilo dello Stato e della Costituzione- attiva (e pretende!) una serie di considerazioni che vanno dalla Formazione iniziale al Concorso per posti di Dirigente scolastico, alla Valutazione, …
Insomma, la ricerca continua. Manca quella VOLONTÀ POLITICA chiara -a livello di Governo- per scelte illuminate sulla dirigenza scolastica ‘alta’ del/nel nostro Paese.

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(1) Se ne parla, con insistenza…
CONCORSO A POSTI DI DIRIGENTE SCOLASTICO
Di Francesco FUSCA

Se ne parla già da un bel po’… Ma, in Italia, le cose vanno così! Lentamente, della serie: -Prima o poi qualcosa succederà.
C’è bisogno-urgenza di Capi di Istituto. Chi di competenza non vede non sente non capisce (ci ricorda, ahimè!, questo atteggiamento, una certa politica mafiosa… Per la quale siamo in-felici!). Difatti -chi di competenza istituzionale e costituzionale- non indìce l’attesissimo concorso sancito-precisamente-dalla- Legge-in-vigore (con la ‘L’ grande), mai abrogata.
Il piatto piange! Le reggenze imperversano, rendendo ancora più fragile non-credibile s-colorito un Sistema scolastico che -al contrario, perché nell’U. E.- dovrebbe essere, invece, forte competitivo d’avanguardia. Come -solo alcuni anni fa- è stato…
Tant’è! Oggi lo stato dell’arte è, per punti e in sintesi, il seguente:
Anno scolastico 2015-16, Dirigenti scolastici: totali, in Italia: 8.123; in Calabria, 339 (di cui, 50 Istituzioni scolastiche sottodimensionate);
Nel 2016 -scriveva, pochi mese fa (4 maggio 2015), il Corriere della Sera- 1 Scuola su 4 sarà senza preside. E, difatti, ora che scriviamo, registriamo che è proprio così, perché mancano circa 1.500 Dirigenti scolastici. Buona notte!
Il ‘vecchio’/ultimo concorso -che la Legge n. 107/15, con un colpo di bacchetta magica, ha redendo: trasformando tutti, oves et boves, in Dirigenti scolastici di ruolo- ha dunque terminato i suoi patologici e patetici ‘giri’, epperò altri concorsi direttivi non se ne vedono. Anche se si sente qualche lontana eco…
Annota Valentina SANTARPIA (nel Corriere): se ci sarà il bando, i nuovi dirigenti ottimisticamente potranno prendere servizio il 1° settembre del 2016, ma più realisticamente il 1° settembre del 2017;
È tutto in salita. Ma, o è vero o è falso: -I Dirigenti scolastici sono o non sono i ‘pilastri’ che sostengono il Sistema-Scuola? Certamente, sì! E non c’è chi non lo veda! Tranne che i ‘ciechi’… miratamente orbi. Se è così -ed è vistosamente così, per chi conosce e capisce di Scuola d’Italia in E. U.- le cosiddette ‘reggenze’ sono una pugnalata alla Buona Bella Brava Scuola… ma Matteo RENZI (Presidente del Consiglio), ancora, non se n’è accorto. Bisogna, urgentemente, che qualcuno -che conta e che è ‘sentito’- glielo lo dica…;
L’iter concorsuale è lungo e complesso. E coinvolge, a diverso titolo, più soggetti costituzionali (il MEF, il Consiglio di Stato, la Funzione pubblica, le Commissioni parlamentari). E, dunque? È difficile pre-dire e dire. È certo, però, che è la VOLONTÀ POLITICA DEL DECISORE -di chi governa- che entra nel merito e nella sostanza della ‘cosa’. Bisogna che Renzi si renda conto, sùbito, e si assuma la responsabilità dell’odierno caos istituzionale, con Dirigenti scolastici che hanno costantemente i nervi a fior di pelle e che rischiano, quotidianamente, l’infarto o l’ictus, tra: (A) scadenze nevrotiche ridondanti; (B) novità “a valanga” (che non sono, poi poi, veramente tali); (C) “invenzioni/creazioni” pedagogico-didattiche e organizzative e…, che allontanano da quell’apprendere/imparare semplice e facile, e cioè complesso e difficile dei SAPERI CONOSCENZE COMPETENZE che fanno degli Studenti e delle Studentesse, in età evolutiva, Uomini e Donne (con la ‘U’ e la ‘D’ maiuscole) del nuovo improcrastinabile Umanesimo/Civiltà delle Persone… ;
Infine. Alla fine di questa PRIMA PUNTATA diamo alcune ‘notizie’ su come dovrebbe essere/svolgersi il Concorso direttivo (il condizionale è d’obbligo. Senza spiegare il perché…). Premessa: per Fortuna -grazie alla Legge di stabilità- le ‘redini’ del concorso sono ri-tornate nelle mani del Ministero, che dunque ha la competenza a svolgere la selezione (e non ce l’ha più, pertanto, la Scuola nazionale dell’Amministrazione). Dopo una prova pre-selettiva, ci sarà una prova scritta e una prova orale. Le Persone che superano questo primo ‘segmento’ del concorso sono ammesse al secondo ‘segmento’: al Corso-concorso (il numero delle Persone è maggiorato del 20%), che dura sei mesi, due dei quali sono dedicati al Tirocinio. Al terzo ‘segmento’, finale, si ritrovano solo le Persone vincitrici del concorso.
La partecipazione è aperta a tutti i Docenti di ruolo. Non c’è più il limite di “almeno 5 anni di servizio”.

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