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San Sosti, arrestato un polacco per detenzione di banconote false In evidenza

  • L’uomo è stato liberato in attesa dell’udienza di convalida
I carabinieri impegnati al contrasto dell'immissione di banconote false I carabinieri impegnati al contrasto dell'immissione di banconote false

SAN SOSTI - Falsario e recidivo: con queste accuse, un uomo di 46 anni di nazionalità polacca, K. P., domiciliato nel piccolo centro del Pettoruto, è stato scoperto in flagranza di reato dagli uomini della Benemerita, per detenzione ed immissione di banconote false.

L’operazione, condotta dai militari dell’Arma della stazione guidata dal maresciallo maggiore Alberto Cestino, ha visto una pattuglia intercettare – sulla provinciale al bivio con Mottafollone – un’utilitaria con due persone a bordo, il cui autista ha cercato di svicolare per evitare il controllo. Prontamente inseguito dai carabinieri, l’uomo è stato costretto ad accostare e da successiva perquisizione veniva trovato in possesso, all’interno d’una scatola di sigarette, di una banconota da 100 euro poi risultata falsa. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per essere stato trovato – a maggio 2015 – di ben quattro pezzi da 100 euro risultati anche allora falsi, è stato tratto in arresto su disposizione del Pm di turno presso il Tribunale di Castrovillari Angela Continisio. Subito dopo, ai sensi dell’articolo 121 che prevede la liberazione del soggetto, lo stesso è stato rimesso in libertà in attesa dell’udienza di convalida. All’uomo polacco sono state contestate diverse infrazioni con sanzione pecuniaria di circa 7.000 euro, poiché era alla guida senza aver mai conseguito la patente e la Fiat Punto che conduceva – poi sequestrata – era sprovvista di copertura assicurativa. La notizia di reato è stata trasmessa, per competenza, alla Compagnia di San Marco Argentano, coordinata dal capitano Oscar Caruso. Il passeggero dell’utilitaria, incensurato, non ha subìto alcunché. La notizia del fermo dell’uomo è stata accolta con soddisfazione dal sindaco di San Sosti, Vincenzo De Marco, che s’è complimentato con i vertici dell’Arma per aver garantito alla giustizia un “soggetto pericoloso dal punto di vista sociale”. Da qui l’invito alle forze dell’ordine di “concentrare maggiori sforzi sul territorio per individuare determinati soggetti che portano preoccupazione specie nelle fasce più deboli”. Per quanto è trapelato, infatti, dalle indagini in corso l’uomo polacco potrebbe essere collegato anche ad una banda di microcriminalità per alcuni recenti furti avvenuti tra San Sosti, Mottafollone e Malvito.

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