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Malvito piange il suo figlio Gianfranco Labrosciano

  • La sua scomparsa ha lasciato un vuoto; il ricordo di “Malvitani nel Mondo” e dell’ex sindaco Callisto
Il compianto Gianfranco Labrosciano Il compianto Gianfranco Labrosciano

MALVITO - La comunità malvitana tutta piange la scomparsa di Gianfranco Labrosciano, avvenuta martedì scorso a Cosenza. Noto scrittore, artista e critico d’arte era originario proprio della cittadina dell’Esaro e nel camposanto comunale la sua salma ora riposa.

«Era nato a Malvito e qui ha sempre abitato la sua anima» – scrive Emilio Labrosciano, presidente dei “Malvitani nel Mondo” e del Circolo mediatico "Morano cav. Angelo”, nel suo accorato ricordo. L'Associazione, che lo annoverava fra i più prestigiosi simpatizzanti ed iscritti, lo piange con profondo dolore pur nella certezza che i "Grandi Uomini" – conclude lo scritto di MnM – non conoscono l'oblio di chi li ha amati o scrutati». A questo pensiero e quello di tanti cittadini, s’è aggiunto l’ex sindaco Fulvio Callisto, colpito dalla «terribile notizia giunta inaspettata che ci travolge dapprima un sentimento di debordante incredulità; poi ci coglie in uno stupore dolorosissimo. A Malvito e al suo paesaggio Gianfranco era legatissimo, nella sua vita c’era sempre il borgo coi colori catturati con gli occhi della sua infanzia e giovinezza, come c’erano le voci dei vicoli che il vento profumato di ginestre portava via. Gli piacevano le cose semplici e naturali – chiosa Callisto –le pennellate di sole sulla collina, l’alito della montagna, la voce inalterabile dei fiumi e dei torrenti, il silenzio della collina ed il Castello nella sua eterna funzione di sentinella del paesaggio e – speriamo presto – di custode anche delle sue tante opere d’arte divenendo sede prestigiosa – com’era suo ardente desiderio – della Pinacoteca “Gianfranco Labrosciano”».  

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