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Ufficializzati i vincoli escludenti per l'ecodistretto di Castrovillari

Ufficializzati i vincoli escludenti per l'ecodistretto di Castrovillari

CASTROVILLARI - Sono state ufficialmente inviate agli Uffici competenti provinciali e regionali, tramite patrocinio legale, le Osservazioni tecniche escludenti la possibilità di allocare il cosiddetto ecodistretto nell’area del cementificio di Castrovillari. Le Associazioni e i Comitati, locali e nazionali, hanno sviluppato quella istruzione tecnica che avrebbe dovuto fare il Comune di Castrovillari, ben prima di procedere al deprecabile inoltro della Manifestazione di Interesse per l’impianto. Mesi passati soltanto a nascondere e a cercare di far passare sotto silenzio una iniziativa che, se si concretizzasse, porterebbe solo danni all’intero territorio e a chi ci abita.

Nessun vantaggio occupazionale per i lavoratori del cementificio, come sta emergendo sempre più chiaramente, per un impianto automatizzato che richiederebbe poche e specifiche professionalità e, invece, danni certi e irreversibili per le centinaia di lavoratori, a cominciare dai giovani -che testardamente vogliono rimanere a vivere e lavorare nella loro terra, ad onta di questi brutti tentativi di “espulsione” -, che seguono le vocazioni del territorio. Albergazione, ristorazione, turismo, produzione agro-alimentare di qualità a marchio garantito dalla Unione Europea, sono gli ambiti su cui si regge l’economia di tutta questa area del Pollino, ma che a qualcuno non sono sembrati preziose risorse da tutelare, bensì iniziative da tradire per i classici trenta denari. E questo “dimenticando” di valutare innanzi tutto se la scellerata idea di appestare il territorio con la puzza dei rifiuti della provincia di Cosenza fosse almeno teoricamente praticabile, come per altro esplicitamente richiesto dalla stessa Regione Calabria. Non v’è infatti traccia, nelle carte dell’Amministrazione proponente, di uno studio tecnico che abbia preso in esame i criteri di attenzione né quelli escludenti, puntualmente riportati nello stesso Piano Regionale sui Rifiuti, approvato lo scorso dicembre. Lo hanno fatto però le Associazioni e i Comitati ! I vincoli escludenti la possibilità di insediamento di un impianto quale quello richiesto sono moltissimi e riguardano l’assetto idro-geologico (l’area del cementificio è proprio sulle faglie di Frascineto e del Pollino, a rischio sismico ed inoltre attraversata da corsi d’acqua), quello agro-alimentare, l’adiacenza con il territorio protetto del Parco (che avrebbe preliminarmente richiesto una Valutazione di Incidenza), la contiguità con i centri abitati che dovrebbero essere –come si specifica nel Piano dei Rifiuti- distanti almeno 2.000 metri da impianti che trattino materiali putrescibili. E che sono invece a 200 metri! Come è possibile che tanti e tali vincoli che, assieme al buon senso e alla tutela delle popolazioni che la politica dovrebbe mettere in cima ai propri pensieri e alle proprie azioni, siano state tutti puntualmente ignorati ? Il Comitato in Difesa del Territorio – Pollino, chiede, ancora una volta, agli Amministratori locali di tutto il territorio prese di posizioni chiare e decise, a cominciare da chi ha proposto questo nefasto e impossibile insediamento. C’è ancora tempo per riparare ad errori e scelte che renderebbero praticamente invivibile una così vasta area che interessa più Comuni. Speriamo ci sia anche la volontà di farlo. Noi continueremo a lottare a fianco delle popolazioni, a tutela dei diritti di tutti e in difesa della nostra terra.

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