Scuola, si ri-parte
- Scritto da Francesco Fusca*
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- Pubblicato in Editoriali 2009
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La Scuola italiana è una buona Scuola! Non lo diciamo solo noi, ma i molteplici fatti, per chi vuol vedere. Si rifletta anche sulla Storia di essa negli ultimi venti anni. Picconate e calci, maltrattamenti vari, essa, la Scuola del nostro Paese, ne ha ricevuti tanti e crescenti, spesso ingenerosi… La colpa non è solo di chi ha governato e l’ha governata. La colpa è stata ed è anche di chi ci è stato e ci sta dentro: dai docenti ai dirigenti scolastici, al personale Ata…
Oltre un milione di persone (e le loro famiglie) possono decidere verso dove far girare l’ago politico della bilancia. Alle elezioni. E il Nord politico, oggi, non è chiaro per niente. Anzi, è ambiguo… Mezze calzette, arruffoni e saltimbanchi sono, ahimé!, il diffuso, attuale orizzonte umano che si para davanti ai migliori, agli onesti, ai responsabili, ai coerenti… Oggi, la Virtù abbassa il viso, disgustata, di fronte al Vizio, che sghignazza orridamente e puzza… Con Pirandello, parafrasando: dal cielo oggi scende giù fango, cacca, a palate. Il fango cade a valanga. La terra è tutta inondata di fango maleodorante e putrido, di marciume… C’ è davvero poco da stare allegri! E senza essere catastrofisti…
Le prove Invalsi sono un capitolo a parte. Oscuro… Troppi interessi, e non solo economici, giocano la loro perversa partita contro la Calabria e il Meridione d’Italia. C’è chi ci sguazza dentro, bene, anche lucrando…
C’ è una Scuola ideale e legale, e c’è una Scuola reale. E poi ci sono gli interessi economico-finanziari e ‘politici’… La Costituzione ormai, per molti ahimé!, è solo “pezzo di carta” in cui sono sbiaditi e confusi i Principi, i Diritti e i Doveri, la dignità della Persona… Si pensi al signor Umberto Bossi e ai ‘bossini’ e a Roberto Cota e ai ‘cotini’ di turno, simpaticamente goffi e paranoici, che ce li hanno duri (?), i celoduristi, che odiano gli stranieri e anche le persone Meridionali e i docenti del Sud; che odiano probabilmente, sicuramente, loro stessi, perché covano fantasmi e vipere nei cuori.
Loro, i barbari, di ieri e di oggi… Ma, che glielo diciamo a fare… Certo è che non abbiamo paura né di loro né delle loro giornaliere minacce! Quelli che… hanno le pallottole pronte…
Ci piange il cuore dover ricordare le sempre attuali parole di Dante: «Ahi, serva Italia, di dolore ostello, / nave senza nocchiere in gran tempesta, / non donna di provincie, ma bordello!»
***
La Scuola italiana è una buona Scuola, nell’ U. E. (Unione Europea). Essa in questo anno scolastico 2.009-10 farà la sua parte, bene, forse meglio del passato. Nonostante tutto. Essa è intrinsecamente, intimamente, competente e motivata.
I docenti, benché sostanzialmente abbandonati al loro destino professionale senza vero investimento in aggiornamento e in formazione continua (“per tutto l’ arco della vita”: recita, invano, la normativa europea), che devono diventare obbligatori, sono sempre pronti a rimboccarsi le maniche e a lavorare, proficuamente. Essi possiedono, ‘antichi’, passione e orgoglio per il lavoro che svolgono; hanno alta la coscienza del Valore socio-culturale della loro fatica quotidiana con gli studenti e le studentesse di/in questa Società italiana e mondiale di bulli, veline e desaparecidos.
L’estate 2.009 dovevamo riempirla di qualcosa e, grazie a Bossi e a quell’Armata Brancaleone (senza Utopia, ma con piccineria), l’abbiamo riempita sostanzialmente di… cazzate. Ne ricordiamo, per riderci sopra con ironia ma senza sarcasmo, alcune:
-La separazione/segregazione dei bambini/e ‘stranieri’. La voglia di togliere/cacciare l’Infanzia scolastica che arriva in Italia e non conosce l’italiano. Poi, si dice, dopo un adeguato corso, nel tempo, di lingua italiana, quando i ragazzi stranieri la conosceranno e padroneggeranno, allora li inseriremo nelle classi normali, con gli Italiani, i nostri… della serie arrivano i nostri… Addirittura, va qui opportunamente ricordato, l’ONU ha ‘ordinato’ allo Stato tedesco lo smantellamento delle “scuole differenziali”, là esistenti da tempo; da noi, la Lega le vorrebbe istituire…;
-Il dialetto. L’altra ‘perla’ dell’ estate si è consumata nel sostenere che chi arriva (docenti del Sud e dirigenti scolastici) nei… quattro metri quadrati di territorio bossiano, deve conoscere il dialetto e le tradizioni, gli usi e i costumi, della storia locale di… quei quattro metri quadrati di suolo italiano/europeo. Ci viene da ridere a crepapelle, ma non lo facciamo perché siamo rispettosi delle sciocchezze di pensieri e di parole di tutti: inutile invocare l’art. 21 della nostra Carta costituzionale… Sicché sfugge (ma non ci crediamo!) a quei cervelloni-zuzzerelloni che già, nella nostra Scuola, si consuma, per Legge, una quota consistente del curricolo annuale del nostro Sistema scolastico, per lo studio e la ricerca sui dialetti locali, le tradizioni, gli usi e i costumi, … «Esame di dialetto ai professori. Test di dialetto per i professori. Devono conoscere le tradizioni della regione in cui vogliono insegnare. La Lega chiede una modifica alla riforma sulla scuola…»;
-Il Consiglio provinciale di Vicenza: maggioranza e opposizione in un solo intelligentissimo abbraccio. Complimenti, avete vinto un bellissimo 0, nella scala da 1 a 10! Per ignoranza e ipocrisia, per cecità!
–Non vogliamo dirigenti scolastici del Meridione, perché hanno vinto il concorso e sono stati immessi in ruolo in modo strano, anomalo, illegale (?)- ha convenuto allegramente la sobria brigata. Nei fatti. Il ministro Tremonti, il vero ministro del Miur (si pensi alla Legge n. 133/08), ha dato l’OK, a fine luglio scorso, e sono stati immessi in ruolo 647 dirigenti scolastici, cioè tutti quelli che avevano vinto un concorso in Italia (ordinario e/o riservato). Ai primi di settembre c. a., ben 67 posti in Lombardia sono liberi e così, posti liberi, anche in Piemonte, Veneto e Liguria. In Puglia, Campania, Sicilia, …, ben 240 sono i dirigenti scolastici, a tutti gli effetti tali, che sono… rimasti a casa. Come si spiega? È difficile dirlo! Hanno snobbato le poltrone del Nord? Se ne sono fregati? Come farà la splendida Scuola vicentina, a mo’ d’esempio, coi capi d’Istituto? Gli Istituti vuoti saranno riempiti di incaricati o saranno assegnanti “a singhiozzo” (e che singhiozzi!) ai dirigenti scolastici di ruolo? Ipocriti perché sanno bene che in quella Provincia e dintorni non ci sono dirigenti scolastici ‘locali’, anche perché la Scuola, con i suoi strepitosi pagamenti, non attira più di tanto, in alcune Province e Regioni…; ciechi perché sanno bene che i giudici del Sud che hanno ammesso al concorso chi ha fatto ricorso, a vario titolo, e lo ha superato, sono gli stessi giudici della stessa Italia e del suo Stato;
-I dirigenti scolastici spia. Ne vogliamo parlare, o per la carità di Dio, ci lasciamo stare? Il dirigente scolastico (e i medici, per la sanità) sporge denuncia quando scopre che l’alunno/a è figlio/a di immigrati clandestini? Vogliamo chiosare o sorvoliamo? Andiamo avanti…;
-Scuola ricca, mi ci ficca! Leggiamo e riportiamo, da un quotidiano che stampa, ogni giorno, circa 700.000 copie: «Scuole, una colletta tra le famiglie. “Troppi tagli, dovete aiutarci voi”. Lettere dei dirigenti (oltre 250, nel Lazio) per chiedere soldi. Manca tutto: dai prof alla carta. Per salvare la scuola pubblica dalla bancarotta…».
***
La Scuola italiana è, dunque, una buona Scuola! Non lo diciamo solo noi, dall’alto della nostra pluridecennale esperienza, che sintetizza e compendia studio e ricerca continui con l’ avere messo e tenute “le mani in pasta”, ma i molteplici fatti, per chi vuol vedere con onestà e rigore scientifico.
Anche quest’anno, malconcia e maltrattata, la Scuola del nostro Paese, ce la farà. Stiano tranquilli i genitori…
Con Martin Luther King, amareggiati, noi oggi affermiamo:
«Quello che mi fa male non è l’ urlo dei cattivi, ma il silenzio degli onesti».
*Ispettore tecnico-Dirigente, MIUR © Riproduzione riservata
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