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Il trasformismo umano nella campagna elettorale: benvenuti nella giungla


SPEZZANO ALBANESE – La campagna elettorale a Spezzano Albanese ha ormai preso la sua forma definitiva. Le liste a contendersi la sfida sono otto per un totale di 96 candidati alla carica di consigliere più 8 alla carica di sindaco. Totale 104 persone per 104 famiglie per la buona pace del paese. Il filo conduttore di queste prime battute di confronto, anche se non abbiamo ancora sentito i grillini né l'unica donna candidata a sindaco, è abbastanza comune: otto liste sono il risultato di uno “smembramento del tessuto sociale spezzanese”.
Ebbene ci domandiamo, e lo domandiamo anche ai candidati, ma chi è stato a volere tutto questo? Sono/siamo stati forse i cittadini (circa 8mila) che hanno creato questo stato di cose? Sono/siamo forse stati i cittadini ad aver gettato fango sulla vita politica di Spezzano tanto da aver creato questa confusione generale che non solo divide il paese ma alimenta anche un clima di tensione capace di spegnere anche gli entusiasmi. Infatti, il periodo elettorale a Spezzano Albanese pare abbia innescato anche un sistema di “trasformismo umano” per il quale vale la logica: “sei candidato (o sostieni) con quell'altra lista? Ti tolgo il saluto!”. Ma perché? Raccogliamo, fra le altre, la testimonianza di una candidata che proprio il 26 aprile, appena presentata la lista presso gli uffici comunali, ci raccontava con rammarico questa esperienza. Ma non è tutto. E non è la sola. Sì, perché a Spezzano Albanese anche se decidi di candidarti puoi ricevere pressioni da altri candidati che, con “garbo e gentilezza”, ti fanno capire “che non è il caso”; non si sa mai che gli interessi lavorativi possano essere compromessi da chissà quale strano evento. E a denunciare queste cose non siamo noi ma ben due candidati a sindaco di due liste: Antonio Adimari e Catia Gambaro, quest'ultima timorosa fino all'ultimo a far sapere i propri candidati per paura di ulteriori “avvicinamenti”. A loro chiediamo di fare chiarezza, percorrendo la strada della legalità e denunciando senza timore persone e fatti, perché con il silenzio o le mezze denunce non si risolvono i problemi.
Ci domandiamo, però, come mai 104 persone siano riuscite a mettersi in lista “spensieratamente” senza alcuna ripercussione. Possibile che solo quelli che non si sono candidati, ma che volevano farlo, erano i soggetti più a rischio? Forse non lo sapremo mai o forse sì, magari da qualche palco di qualche comizio in qualche piazza.
E poi ci sta l'altro filo conduttore che accomuna tutti i candidati: tutti vogliono (o vorrebbero) “provvedere al bene della comunità”, proprio alla maniera di Platone per il senso profondo di “fare Politica”. Notoriamente, così come si è sentito dire più o meno fino ad adesso, il comune di Spezzano non è sicuramente fra quelli messi meglio in termini di finanze. Addirittura qualcuno ha detto che l'Ente sta quasi sull'orlo del tracollo finanziario, insomma una bella gatta da pelare sarà diventare amministratori. Eppure, ben otto potenziali amministrazioni, nonostante le suddette difficoltà, sono pronte a “fare a cazzotti” pur di guadagnarsi l'ambito posto di comando (come missionari?!) della macchina amministrativa. “Lo fanno per noi” è quello che ci viene in mente parafrasando il noto comico Antonio Cornacchione. Il bello è notare che lo faranno solo se avranno in mano il potere, non certo se saranno dall'altra parte della barricata assieme al resto della cittadinanza. Almeno per quel che è stata la storia fino ad oggi, esclusi pochi, rari, casi di cittadini e/o associazioni che anche senza essere amministratori hanno comunque provato a fare qualcosa per il proprio paese, per Spezzano. Purtroppo, però, molti guerrieri della prima linea non possiamo certo dire di averli visti in campo per “curarsi degli interessi della comunità”, tutt'altro: li abbiamo visti curare i propri di interessi. E se queste sono le logiche che muovono gli spiriti di alcuni di loro, potrà Spezzano uscire dall'impasse degli ultimi anni? Difficilmente, secondo noi, se questi sono i presupposti.
Ad ogni modo, quel che ci sta a cuore è che i toni del dibattito si smorzino e che finalmente si possa fare un confronto serio che, in qualche modo, sia in grado di rinsaldare le spaccature che si sono create per questa campagna elettorale, insolita e indecente.
Una riflessione, però, ci viene incontro alle speranze. Su otto liste, solo una sarà deputata, in un modo o nell'altro, ad amministrare; 13 persone prenderanno in mano la gestione della cosa pubblica (almeno si spera che i non eletti continuino a volersi spendere al fianco dei propri compagni di squadra). Vista la grande enfasi che si evince dai palchi, considerata la grande “voglia di fare” di tutti i candidati, spezzanesi e non, ci aspettiamo che il 27 maggio, a conti fatti e ingoiato l'amaro in bocca, gli animi degli sconfitti siano ancora mossi dagli stessi entusiasmi e ognuno continui ad avere la voglia di rimboccarsi le maniche, stavolta seriamente, per fare Politica. Altrimenti, ci arrabbiamo!
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