Il trasformismo umano nella campagna elettorale: benvenuti nella giungla
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- Pubblicato in Editoriali 2014
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SPEZZANO ALBANESE – La campagna elettorale a Spezzano Albanese ha ormai preso la sua forma definitiva. Le liste a contendersi la sfida sono otto per un totale di 96 candidati alla carica di consigliere più 8 alla carica di sindaco. Totale 104 persone per 104 famiglie per la buona pace del paese. Il filo conduttore di queste prime battute di confronto, anche se non abbiamo ancora sentito i grillini né l'unica donna candidata a sindaco, è abbastanza comune: otto liste sono il risultato di uno “smembramento del tessuto sociale spezzanese”.
Ci domandiamo, però, come mai 104 persone siano riuscite a mettersi in lista “spensieratamente” senza alcuna ripercussione. Possibile che solo quelli che non si sono candidati, ma che volevano farlo, erano i soggetti più a rischio? Forse non lo sapremo mai o forse sì, magari da qualche palco di qualche comizio in qualche piazza.
E poi ci sta l'altro filo conduttore che accomuna tutti i candidati: tutti vogliono (o vorrebbero) “provvedere al bene della comunità”, proprio alla maniera di Platone per il senso profondo di “fare Politica”. Notoriamente, così come si è sentito dire più o meno fino ad adesso, il comune di Spezzano non è sicuramente fra quelli messi meglio in termini di finanze. Addirittura qualcuno ha detto che l'Ente sta quasi sull'orlo del tracollo finanziario, insomma una bella gatta da pelare sarà diventare amministratori. Eppure, ben otto potenziali amministrazioni, nonostante le suddette difficoltà, sono pronte a “fare a cazzotti” pur di guadagnarsi l'ambito posto di comando (come missionari?!) della macchina amministrativa. “Lo fanno per noi” è quello che ci viene in mente parafrasando il noto comico Antonio Cornacchione. Il bello è notare che lo faranno solo se avranno in mano il potere, non certo se saranno dall'altra parte della barricata assieme al resto della cittadinanza. Almeno per quel che è stata la storia fino ad oggi, esclusi pochi, rari, casi di cittadini e/o associazioni che anche senza essere amministratori hanno comunque provato a fare qualcosa per il proprio paese, per Spezzano. Purtroppo, però, molti guerrieri della prima linea non possiamo certo dire di averli visti in campo per “curarsi degli interessi della comunità”, tutt'altro: li abbiamo visti curare i propri di interessi. E se queste sono le logiche che muovono gli spiriti di alcuni di loro, potrà Spezzano uscire dall'impasse degli ultimi anni? Difficilmente, secondo noi, se questi sono i presupposti.
Ad ogni modo, quel che ci sta a cuore è che i toni del dibattito si smorzino e che finalmente si possa fare un confronto serio che, in qualche modo, sia in grado di rinsaldare le spaccature che si sono create per questa campagna elettorale, insolita e indecente.
Una riflessione, però, ci viene incontro alle speranze. Su otto liste, solo una sarà deputata, in un modo o nell'altro, ad amministrare; 13 persone prenderanno in mano la gestione della cosa pubblica (almeno si spera che i non eletti continuino a volersi spendere al fianco dei propri compagni di squadra). Vista la grande enfasi che si evince dai palchi, considerata la grande “voglia di fare” di tutti i candidati, spezzanesi e non, ci aspettiamo che il 27 maggio, a conti fatti e ingoiato l'amaro in bocca, gli animi degli sconfitti siano ancora mossi dagli stessi entusiasmi e ognuno continui ad avere la voglia di rimboccarsi le maniche, stavolta seriamente, per fare Politica. Altrimenti, ci arrabbiamo!
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Emanuele Armentano