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La riabilitazione di Dante Alighieri

Dante Alighieri non fu soltanto un poeta e letterato, ma anche un uomo d'azione e politico, peraltro, di rilievo nella Firenze della fine del XIII secolo, città in piena espansione economica; capitale, ormai, della finanza europea; sede delle maggiori banche come quella dei Bardi, dei Peruzzi, degli Acciaiuoli e degli Albizzi che, all'epoca, erano in grado di finanziare città, Stati ed Imperi. In quella Firenze, in pieno fermento economico, sviluppo urbanistico, dinamismo sociale, un vero e proprio cantiere a cielo aperto, dove circolava un fiume di denaro, il giovane Poeta giocò un ruolo principale nella complicata vita politica della città guelfa corrotta, ormai, dalla cupidigia del potere e della ricchezza come lo stesso Dante stigmatizzò nel XV Canto del Paradiso con le parole severe di Cacciaguida, suo avo.

A 100 anni dal Congresso di Livorno, ricordiamo la figura dello spezzanese Giovanni Rinaldi

Nell'anniversario dei cento anni della nascita del Partito Comunista Italiano giova ricordare che, anche, uno spezzanese giocò un ruolo in quelle vicende, oltre che in quelle successive, consolidando, con la sua azione politica, quella storica scelta di rottura che segnò il destino della Sinistra Italiana.
Come è noto, il 21 gennaio 1921 si concluse il Congresso di Livorno (XVII Congresso del Partito Socialista Italiano) con la scissione della componente comunista che diede vita al Partito Comunista d'Italia. Tra i protagonisti della storica divisione (anche se non partecipò ai lavori personalmente) fu lo spezzanese Giovanni Rinaldi (segretario, all'epoca, della sezione del partito socialista), il quale, comunque, già nel 1920 (tra i pochissimi in Calabria), dopo il II congresso del Comintern, aderì all'Internazionale Comunista, partecipando alla conferenza di Milano (autunno 1920) che rappresentò il preambolo del costituendo partito comunista in Italia.

Il Governo che verrà

Nessuna alternativa seria e concreta esiste, medio- tempore, al “Governo Conte 2”, atteso che la Pandemia, rappresentando il maggior alleato “dell'avvocato del popolo”, fa scudo ad ogni potenziale manovra politica per collocarlo a riposo.
Perciò la verifica promossa, in modo tendenzioso, da Italia Viva potrebbe trasformarsi in un'opportunità della maggioranza parlamentare che sostiene il “Governo giallo-rosso” per fare il punto della situazione in considerazione del mutamento del quadro politico generale (vedi elezioni Usa; Vaccino), ma, soprattutto, definire un piano delle misure importanti che il paese dovrà adottare nei prossimi mesi.

Un voto al referendum quale atto di speranza

L'approvazione quasi certa del referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari (da 945 a 600) di serio non cambierà niente, considerato che la riforma voluta da Casaleggio e Beppe Grillo non risolve alcun problema strutturale dello Stato, né tanto meno la riduzione dei parlamentari comporterà un risparmio significativo, incidendo per lo 0,007% sulla spesa pubblica pari al costo di un caffè all'anno per ogni cittadino italiano.
Per cui votando per il Sì, viene legittimato il qualunquismo grillino, assolutamente bisognoso in questo momento di esibire “un trofeo” che possa rallentare il proprio trend di declino nei consensi, oltre che rafforzare un governo che ha già notevolmente compromesso il nostro futuro, mentre gli oppositori alla modifica costituzionale, inconsapevolmente, rinvigoriscono un ceto politico penoso che non vuole per nessuna ragione mollare le poltrone, strumentalizzando, artatamente, come sempre (da almeno 50 anni), di voler difendere i valori della Costituzione, il Parlamentarismo, il pluralismo democratico e bla bla bla.

San Sosti, incontro sul Pd "Controcorrente"

SAN SOSTI - Il circolo Pd di San Sosti ha organizzato e promosso nei giorni scorsi un incontro per discutere le proposte avanzate dall’associazione politico-culturale Controcorrente, formata da giovani dirigenti e amministratori della provincia di Cosenza. Proposte che lanciano una duplice sfida: elaborare un pensiero politico innovativo e affrontare un indispensabile rinnovamento del Pd calabrese.

Il rilancio non ha bisogno di eroi!

Con la fase 2 dovrà necessariamente riprendere, anche, l'agenda politica spezzanese le cui scelte condizioneranno inevitabilmente il futuro, almeno, dei prossimi 20-30 anni della comunità.
Certamente i nodi da sciogliere sono diversi, molto complessi e complicati, e una politica di attesa appesantirebbe ancora di più le questioni in campo.
Il rafforzamento della macchina amministrativa comunale rappresenta un tema prioritario da risolvere, considerato che l'organico municipale, anche in ragione della riduzione delle risorse umane, appare fragile ed inadeguato a garantire un servizio efficace ed efficiente, nonostante l'impegno e lo sforzo di tanti dipendenti (non di tutti) a tentare di colmare i considerevoli vuoti organizzativi strutturali.

Nuove geografie politiche per non... morire!

Il 26 gennaio i calabresi, per l'ennesima volta, hanno inteso cambiare rotta “per non cambiare niente” e simbolicamente la scena della tarantella di Jole Santelli, a seguito della schiacciante vittoria, non fa presagire nulla di nuovo ed innovativo in grado di mutare la sorte della terra che ha dato il nome all'Italia, destinata, inesorabilmente, all'irrilevanza, essendo il fanalino di coda in tutti i settori, ad eccezione della criminalità organizzata che, invece, continua a crescere, nonostante le ultime operazioni di contrasto dello Stato.

La scuola spezzanese merita una difesa, senza se e senza ma

L'istituzione cardine su cui si regge una società moderna, peraltro, sempre più complessa e iper-collegata, resta, tuttora, nonostante le contingenti difficoltà e le trasformazione della rivoluzione digitale, la scuola.
Quest'ultima, nella storia del nostro territorio, ininterrottamente ha assolto del tutto la propria funzione istruttiva, ed in particolare il Liceo Scientifico “Vittorio Bachelet”, che negli ultimi cinquant'anni ha contribuito al progresso socio-economico, nonché alla crescita civile e culturale della comunità, offrendo una seria ed elevata formazione che è stata lo strumento decisivo per il raggiungimento degli obiettivi e dei successi di tante generazioni di studenti del comprensorio.

Il futuro di Spezzano oggi dipende dal sindaco Nociti

Con 1982 voti ottenuti dalla lista “Impegno e Passione”, il dott. Ferdinando Nociti è stato riconfermato Primo cittadino di Spezzano Albanese, entrando, a pieno titolo, nella storia politica della comunità arberëshe più grande, almeno, della Calabria, considerato che per la prima volta, dopo la riforma dell'elezione diretta del Sindaco del 1993, i cittadini spezzanesi hanno inteso rinnovare la fiducia al sindaco uscente, aderendo al messaggio elettorale rappresentato, in sintesi, dalla necessità di stabilità, nonché di continuità amministrativa per rilanciare il paese medesimo.
Del resto, al neo-eletto, oltre a raggiungere il primato storico del politico più longevo, è stato riconosciuto, ormai, il ruolo di “dominus assoluto” della politica nostrana, non sussistendo, allo stato, alcuna personalità ovvero forza in grado di contrastarne la posizione egemonica.

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