31 dicembre 2009 - 1 gennaio 2010... AUGURI!
- Scritto da Francesco Fusca
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- Pubblicato in Onestamente... 2009
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E domani: -«Almanacchi, almanacchi nuovi, lunari nuovi»- fa urlare Giacomo Leopardi a un suo attore, mentre il passeggere gli chiede: «Credete che sarà felice quest’anno nuovo?»…
La gente, distratta, sbircia e compera, curiosa, mentre scorre, veloce e anonima, lungo le strade, presa da mille cose da pensare, da dire, da fare… Sia chiaro, ieri come oggi: -Nessuno ha tempo da perdere! Che ridere…
Pagine -quelle dell’Almanacco 2.009 e 2.010- che si sfogliano come quelle di un libro di 365 pagine e, di quando in quando, di 366. Ma sono dettagli, bazzecole, quisquilie direbbe Antonio De’ Curtis, il grandeTotò, Poeta, che ci ha insegnato che “’a morte… è una livella”… Pagine che sono giorni, che sono tempo. Il piccolo tempo nel Grande Tempo! Ma, bisogna saperlo! Che ve lo dico a fare…
Beniamino ha aspettato Natale per andarsene. E scusate se è poco! Voleva vedere Francesco ed Emiliana laureati. Complimenti! C’è riuscito, beato lui…
Francesco, invece, ha fatto il suo Viaggio alla fine di agosto, di notte, col caldo. E ci hanno informati piangendo, cinguettando, pigolando come… uccellino che cade dal nido, nel vuoto, che ha perso il sostegno, il Senso… “Papà mio non c’è più!”…
Ti amo Vita, sei così misteriosa, insondabile! Davvero, la realtà supera sempre e di gran lunga la fantasìa… Amen!
Ognuno sceglie quando andarsene e come: anche se non sembra… Intorno le persone care, affrante, disperate dicono tante cose. Sempre. Non tacciano mai. Eppure, quante volte il Silenzio sarebbe più loquace e chiaro di mille discorsi; di infiniti fumi farciti di nulla, senza arrosto… Accartocciamenti di fiumi di parole che sono, ahimé!, gli accartocciamenti infelici della mente…
Sorella Morte, tuttavia, sa quello che fa, anche se a noi sfuggono i suoi disegni profondi; anche se a noi le sue decisioni non ci piacciono. Mai.
Funziona così! Da sempre. Funziona male, ma funziona… Per tanti versi, si può parlare tranquillamente di Giustizia, ammesso che sia importante.
Forse è prosa? Forse è Poesia? Sicuramente è Vita! E la Vita è bella, un’avventura irripetibile, un’intensissima emozione. Ma, bisogna saperlo!
E noi andiamo! Andiamo pellegrini e zingari, nòmadi e apòlidi. Andiamo. E lungo il Viaggio i verbi venire ed andare: l’essenza del Mistero. Cent’anni di solitudine?
«Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me». L’epitaffio. Anche Immanuel Kant è Poeta, lo sapeva. La sua proverbiale puntualità è un sonetto: 4-4-3-3, forse a rima alternata incrociata baciata, forse… Critica della ragion pratica.
Settenari ed endecasillabi: la grandezza della Letteratura !
Endecasillabi: Che fai tu luna in ciel, dimmi che fai… Forse perché della fatal quïete…
Un endecasillabo, orsù, che sarà mai? Nel mezzo del cammin di nostra vita… E come potevamo noi cantare… Viveva con sua madre in Cornovàglia… I cipressi che a Bòlgheri alti e schietti…
Musica e sillabe, note e colori: vi pare poco? E poi il coro degli angeli, la melodìa, l’armonìa… La metàfora dell’afflato poetico, che è afflato divino…
Va’ pure dove si canta, là non ci sono assassini!
E dentro c’è l’Anima, la grande Anima dell’Universo, l’Infinito che affascina e trascina, l’oltre dell’Oltre, l’Energia scoppiettante della polvere di stelle e dei baci, del Sogno di una notte di mezza estate e delle carezze. Con William Shakespeare voglio abitarti l’anima. L’anima, la tua anima soave, che è in Concerto con la grande Anima dell’Universo che trionfa su egoismi gelosie piccinerie umani, con la fusione all’unisono dello sfavillio delle Scintille…
Un anno di luci e di ombre, di sì/no e in mezzo il diffusissimo codardo nì di chi travicella, si barcamèna e cerca di saltare sempre sul carro del vincitore di turno… Un anno di luci/ombre: com’è la Natura, com’è la Vita! La Vita di tutti, nessuno escluso…
Ognuno racconta il proprio vissuto, la propria esperienza rapportandoli alle delusioni e alle illusioni, alle sconfitte e alle vittorie, ai naufragi e agli approdi, … alla personale visione del mondo, alla Weltanschauung come dicono i tedeschi.
Non è obbligatorio scrivere al 31 dicembre, nemmeno riflettere. C’è chi non lo fa mai, 365 giorni all’anno, che problema c’è? Ognuno è libero (o prigioniero?) di farlo. Si mette l’anima a nudo. Un po’ di freschezza, di creatività, di autenticità non fa male. Forse, addirittura, si rischia che faccia bene.
Infine. Parole come castagne scoppiettanti sul fuoco delle attese…
Libiam ne’ lieti calici / che la bellezza infiora; / e la fuggevol ora / s’inebrii a voluttà. / Libiam ne’ dolci fremiti / che suscita l’amore, / poiché quell’occhio al core / onnipotente va. / Libiamo, amore fra i calici / più caldi baci avrà.
Bravo il Poeta Francesco M. Piave, ma in primis bravo il genio Giuseppe Verdi… A Violetta e Alfredo, confessiamo: -Vi abbiamo sempre, sospirando, amati, traviati…!
L’augurio ai nostri quattro lettori è quello di essere sempre se stessi, desiderando la Libertà e lavorando in Solidarietà.
Con Catone, dunque, sorridendo ed ironizzando, al lettore onesto suggeriamo lievemente leggermente simpaticamente: «Leggi molto, ma rileggi a fondo: cantano cose mirabili, ma non credibili i Poeti».
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