Persone diverse come me e non persone diverse da me
- Scritto da Francesco Fusca
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- Pubblicato in Onestamente... 2014
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Quando si nasce, si nasce alla pari. Se mamma e papà sono “in regola” con le leggi vigenti o non lo sono (e con il ‘livello’ di Cultura e di Civiltà raggiunto dalla Società in cui vivono), questa è un’altra faccenda, un’altra ‘storia’… che non può e non deve interessare il Figlio/a che nasce (e che non ha chiesto di nascere…).
Infanzia colonizzata? Infanzia sottomessa assoggettata occupata? Altrochè! È sotto gli occhi di tutti, se… si vuole vedere! Ieri come oggi, nonostante la Costituzione repubblicana del 1948 e la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia del 1989 (ratificata, in Italia, con la Legge n. 176/91 27 maggio).
Oggi, con la Legge n. 219/12 10 dicembre, e con i decreti di esecuzione, va ricordato, particolarmente, il D. L.vo n. 154/13 28 dicembre, che è entrato in vigore il 7 febbraio 2.014 e che ha sancito, in modo definitivo, che NON CI SONO PIÙ FIGLI NATURALI E FIGLI LEGITTIMI, ma ci sono solo e soltanto, naturalmente, solo e soltanto FIGLI e FIGLIE e, cioè, solo PERSONE: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. ***È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli… (Costituzione, art. 3).
DISCRIMINAZIONE. Che bella parola! Tra i sinonimi possibili c’è, sicuramente, DISPARITÀ. E cioè: Dis-parità. Diversa parità. E il ‘dis’ è un prefisso. Brutto prefisso, che: «esprime valore negativo o indica dispersione, separazione» (lo Zingarelli 2005, Zanichelli, Bologna).
Qualcuno è più ‘pari’ di qualcun altro. Ma don MILANI, il ‘disturbatore’ dei sonni tranquilli dei ‘ben-pensanti’, avverte, sferzantemente, ironico: «Diventare sovrani! Altro che medico o ingegnere». «La scuola è diversa dall’aula del tribunale. Per voi magistrati vale solo ciò che è la legge stabilita. La scuola, invece, siede tra il passato e il futuro e deve averli presenti entrambi. È l’arte delicata di condurre i ragazzi su un filo di rasoio: da un lato formare in loro il senso della legalità; (…) dall’altro la volontà di leggi migliori, Cioè il senso politico» - don Lorenzo MILANI (dalla: Lettera ai giudici) -
Nascere ‘maschio’ e non ‘femmina’ è meglio. E si può festeggiare…
Nascere ‘dentro’ il matrimonio e non ‘fuori’ dal matrimonio è meglio. E si può festeggiare…
Nascere ‘maschio’ o ‘femmina’ e non ‘omosessuale’ o ‘lesbica’ è meglio. E si può festeggiare…
E così via! Questa è, anche, la Civiltà. con i suoi Valori e con i suoi dis-Valori (ecco il ‘dis’ che torna: ri-torna minaccioso ostile sinistro, trasportando il caino che c’è in noi umani -anche se- nessuno tocchi caino!).
Dunque, gli aspetti pedagogici.
Puntando i riflettori sulla Scuola e su quello che la Scuola può fare per individuare combattere abbattere le DISCRIMINAZIONI (sempre presenti nella Storia della Scuola del nostro Paese: ieri come oggi! Insomma, la SCUOLA DI CLASSE, IN ITALIA, NON È MAI MORTA!), per punti e in sintesi, proponiamo:
Convegni e, soprattutto, Seminari con Genitori e Docenti, per confrontare idee e per ‘fare’ insieme la FORMAZIONE DELLA PERSONALITÀ dei Figli/e e, cioè, degli Studenti/esse. E cioè delle Persone che frequentano la Scuola: e suoi SAPERI/CONOSCENZE, che ‘diminuiscono’ la grande ’ignoranza’ che avvolge tutti, ‘stritolando’ le Persone consapevoli, e rendono ‘liberi’. In fondo in fondo, se si pensa intensamente, la Cultura (meglio: le Culture), e cioè: il CAPITALE INVISIBILE, non solo PAGA SEMPRE ed è, di fatto, un investimento anche
economico, ma informa e forma verso i Valori della Solidarietà e dei Diritti umani, della
Giustizia e della Pace, del Lavoro, …;
Il LAVORO FORMATIVO dei Docenti e delle Docenti (sin e soprattutto dalla SCUOLA DELL’INFANZIA, e sino alla Scuola del Secondo ciclo d’istruzione [Legge n. 53/03]) e, cioè, il lavoro di Educazione e di Istruzione, è (può essere) fondativo di un nuovo Umanesimo, che fa della ‘parità’, in tutto, tra gli ‘umani’, il ‘pilastro’ su cui costruire erigere innalzare la grande CASA COMUNE degli Ideali perseguiti, dei Sogni realizzati, dell’Utopìa esperita;
I Genitori prima e gli Insegnanti poi (e, dunque, INSIEME, in un dialogo dialettico chiaro sobrio nei Diritti e nei Doveri dei ‘diversi’ compiti formativi) possono (devono) puntare su alcuni cardini della Pedagogìa e cioè, tra gli altri: (A) Esempio e Testimonianza; (B) Dialoghi. Chiarezza nei rapporti umani, nel… dialogare Dialoghi; (C) La richiesta di Tempo per loro: la ‘fame’ di presenza significativa di Mamma e Papà, giorno dopo giorno, a Casa; la presenza significativa del/della Docente, giorno dopo giorno, a Scuola; (D) Il ruolo fondamentale nel processo formativo dei Giovani e delle Giovani, svolto dal… Signor Errore, così come lo definisce, felicemente, Maria MONTESSORI.
(B) Dialoghi. Chiarezza nei rapporti umani, nel… dialogare Dialoghi- Mamma e Papà NON SON AMICI E AMICHE. Sia detto con chiarezza determinazione definitivamente. Sin dall’inizio dei Dialoghi: dal primo giorno di nascita. Mamma e Papà, normalmente, sono punti di riferimento esistenziali e sicurezza formativa, per sempre, per tutta la vita. Non ci sono confusioni possibili, né con il “miglior amico” né con la “migliore amica del cuore”. Lo stesso, mutatis mutandis absit iniuria verbis, vale a Scuola con/per i/le Docenti;
(C) La richiesta di Tempo per loro: il ‘bisogno’, la ‘fame’ di presenza significativa di Mamma e Papà, giorno dopo giorno, a Casa; la presenza significativa del/della Docente (Docenti), giorno dopo giorno, a Scuola. È proprio questo ciò che chiedono, evidentemente e insistentemente, perché la nostra Società glocale -liquida informe cangiante massificata reificata- è fatta di ‘velocità’, ‘momentaneità’, ‘presenzialità’. Insomma, l’usa e getta e il mordi e fuggi sono i chiari contrassegni di un rapporto umano affettuoso e socio-culturale che non ci può essere. Con Italo CALVINO: “tornare indietro” è indispensabile, per andare verso un Elogio della Leggerezza - della Lentezza;
(D) Infine. Il ruolo fondamentale nel processo formativo dei Giovani e delle Giovani, svolto dal… Signor Errore, così come lo definisce, felicemente, Maria MONTESSORI.
I Genitori prima e i Docenti dopo (e, dunque, INSIEME!) si presentino e vivano, sin da subito, la Vita come una STRAORDINARIA AVVENTURA, come una ‘strada’, una ‘via’ - i primi Cent’anni di solitudine di MARQUEZ o La grande bellezza di SORRENTINO?- da percorrere mettendo nel conto che tutti sbagliamo, che la possibilità di sbagliare, l’Errore, è nel nostro Destino. Importante è, quando si cade, rialzarsi.
Con Madre TERESA DI CALCUTTA , a cui ci inchiniamo, con-dividiamo, infine, la Coscienza Bellezza Valore della Poesìa:
«Oggi non abbiamo più nemmeno il tempo per guardarci, per parlarci, per darci reciprocamente gioia. E ancora meno per essere ciò che i nostri figli si aspettano da noi, ciò che un marito si aspetta dalla moglie e viceversa.
E così siamo sempre meno in contatto gli uni con gli altri. Il mondo va in rovina per mancanza di dolcezza e di gentilezza. La gente è affamata d’ amore, perché siamo tutti troppo indaffarati».
«… ciò che faccio è solo una piccola goccia nell’oceano. Ma mi piace pensare che l’oceano sarebbe più piccolo senza quella goccia…».
SOLO PER DONNE… FENOMENALI:
«Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i giorni si trasformano in anni…
Però, ciò che è importante non cambia; la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza. Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.
Fino a quando sei vivo, sentiti vivo. Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo. Non vivere di foto ingiallite…
Insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni. Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te. Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce. Quando non potrai camminare veloce, cammina. Quando non potrai camminare, usa il bastone. Però non trattenerti mai!».
«Per il lavoro compiuto nella lotta per vincere la povertà e la miseria,
che costituiscono anche una minaccia per la pace»
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