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CALCIO - Promozione «Se si riparte, si deve chiudere la stagione»

Il presidente del Real Sant'Agata Il presidente del Real Sant'Agata
Agos

SANT’AGATA D’ESARO - Il ritorno della Calabria in “zona gialla” per un lieve calo dei contagi da Covid a livello regionale fa presagire che qualcosa possa muoversi per la ripresa del calcio dilettanti. E se qualcuno ha già avanzato l’ipotesi per la ripresa dell’Eccellenza, c’è già un coro di voci che vorrebbero anche quella dei gironi di Promozione e delle categorie minori.

La data di domani 5 febbraio potrebbe essere quella della decisione per riprendere l’attività agonistica un mese dopo, alla fine dell’attuale Dpcm. Quella del Real Sant’Agata, rappresentata dal presidente Stefano Quintieri, è una “voce fuori dal coro” e mantiene integra la propria posizione. Apre, però, ad un piccolo spiraglio: «Se stavolta si ricomincia, dando spazio soprattutto agli allenamenti di squadra prima della ripartenza, lo si deve fare fino in fondo altrimenti meglio lasciar perdere perché qui si rischia solo la salute di tutti». Chiede garanzie il “patron” gialloblù che diventa possibilista se la Lega Calabra verrà incontro alle esigenze di tutti. «Pensare che dal 20 marzo a luglio inoltrato si possano giocare 24/25 giornate è assurdo. Non capiamo quindi quale sarebbe il format giusto per la regolarità del campionato di Promozione e soprattutto se si dovesse giocare anche di mercoledì quante società avrebbero a disposizioni tutti i giocatori, specie chi studia e lavora perché in primis parliamo di dilettanti». Insomma, la tendenza dirigenziale santagatese è sempre quella di ripartire dopo l’estate, adeguandosi tuttavia e pur a malincuore alle decisioni che arriveranno. I prossimi giorni saranno decisivi in tal senso.

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