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Tarsia, “Memory art: l’arte attraversa la memoria” In evidenza

  • Progetto regionale finalizzato alla valorizzazione dei beni culturali,
La locandina dell'evento La locandina dell'evento
Agos

TARSIA - nota stampa - La storia si ripete. Dal 21 al 23 agosto torna, nel caratteristico borgo di Tarsia, “Memory art – l’arte attraversa la memoria”, un progetto regionale finalizzato alla valorizzazione dei beni culturali, quest’anno alla sua seconda edizione.

L’evento che ha come obiettivo quello di assurgere il Campo di internamento di Ferramonti di Tarsia, e i fatti del passato di cui è custode e testimone, a nuovo strumento educativo, è stato realizzato grazie all’impegno attivo dell’amministrazione comunale di Tarsia, in particolare nelle figure del sindaco Roberto Ameruso e del delegato alla cultura Roberto Cannizzaro, nonché dell’Associazione Ferramonti di Tarsia nella persona del presidente Maurizio Zazzaro. Un lavoro certosino firmato da Paride Leporace, guida della Fondazione Lucana Film Commission, per quanto riguarda la direzione artistica, e dalla giornalista Rosellina Arturi a cui va il merito di aver meticolosamente curato ogni aspetto della comunicazione. Un legame professionale, quello di Leporace e Arturi  che porta una ventata di bellezza non solo al progetto per intero ma soprattutto alla mostra didattica di squisita utilità.  Dopo la musica, legante dell’edizione 2018, toccherà all’arte del Cinema tessere le trame di questa ennesima avventura. C’è una storia che si ripete, dunque. Ed è anche quella di nonna Serafina Mauro, che a Tarsia trovò i suoi natali nel lontano 1908. Una donna di rara umanità e senso civico, “L’Angelo di Ferramonti” per i tanti internati del Campo sul finire del secondo conflitto mondiale. Un ricordo il suo, abilmente trasposto sul set dal regista calabrese Pier Luigi Sposato e dalla brillante interpretazione dell’attrice Sara Ricci, regina della fiction televisiva, fra i cui impegni cinematografici spicca un Al di là delle nuvole (1995) di un “certo” Michelangelo Antonioni. “L’Angelo di Ferramonti” è però solo uno dei corti previsti dalla sezione dedicata in “Memory Art – l’arte attraversa la memoria”. Nella giornata conclusiva del 23 agosto, infatti, si assisterà alla premiazione di “Solitudini”, a cura dell’I.C. Torano Castello – Lattarico con la regia di Francesca Manna, corto selezionato tra i tanti pervenuti da parte di diversi istituti. In questo intenso scambio con l’arte, la cultura e la storia, si inserisce una ricca e variegata programmazione che non lascia nulla al caso e si traduce a più livelli su molteplici campi d’azione. Uno di questi è certamente rappresentato dalla mostra di tele pittoriche dal titolo “Il neorealismo: un clima culturale che ha dato voce all’Italia del dopoguerra” di Paride Leporace e Rosellina Arturi. Un percorso all’interno di quel fenomeno che fu un punto cruciale nella storia del cinema e che in Memory Art prenderà avvio da “Il fasto vero del dopoguerra. Il Neorealismo e la rivoluzione del cinema”. A seguire le pellicole che segnarono la nascita di quella trasformazione cinematografica (Quattro passi tra le nuvole, Ossessione, I bambini ci guardano). E ancora, l’omaggio a tre illustri maestri del grande schermo come De Sica, Rossellini e Visconti e alle attrici nate un po’per caso, Miss curvy di altri tempi, ancora impresse negli occhi di un pubblico mondiale. C’è una storia che si ripete, quindi. Ed è intimamente quella di Ferramonti nel romanzo “Ferramonti, storia di una vita”, scritto a sei mani da Tommaso Orsimarsi, Pino Ambrosio e Esperia Piluso, una delle tante chicche della vasta presentazione di libri. Un’opera, fiore all’occhiello, che promette un prosieguo tutto da scoprire. E tanto per restare in tema di scoperte, verrà svelata anche l’anteprima della rivista “Memory Art”, curata da Rosellina Arturi. Un “mettere insieme” la manifestazione che ha avuto veramente il merito di lasciare il testimone. Proprio il teatro, tra l’altro, rinnoverà il dialogo con le nuove generazioni per la terza edizione, attraverso l’arte, attraverso la Memoria. Non resta che immergersi, i prossimi 21, 22 e 23 agosto, in questo viaggio multisensoriale che assicura altre sorprese, lezioni di vita e preziosi spunti di riflessioni per gli uomini e le donne di oggi e soprattutto per gli uomini e le donne di domani. Perché possa ripetersi all’infinito la storia dell’arte e della cultura e mai più quella del dolore e dell’indignazione. Un 2020, quindi, che annuncia nuovi plausi a scena aperta per l’insostituibile Signora Memoria. 

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