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Vigilia di Natale "infuocata", vanno in cenere sette auto

Vigilia di Natale "infuocata", vanno in cenere sette auto
TERRANOVA - Sette auto sono finite in fumo nella notte della vigilia di Natale in quel di Terranova da Sibari. I Carabinieri della stazione sibarita, facenti parte della Compagnia di San Marco Argentano – al comando del capitano Giuseppe Sacco – sono subito intervenuti nell’autofficina sita alle porte del paese insieme ai Vigili del Fuoco di Castrovillari, ma non c’è stato modo, a primo impatto, di comprendere come si sia allargato il rogo né si è riusciti ad evitare i danni causati dalle fiamme.
L’ipotesi più accreditata resta però quella dolosa, anche perché appare inverosimile che sette auto – pur se parcheggiate più o meno una vicina all’atra – riescano a bruciarsi quasi nello stesso momento. Pertanto, chi ha agito avrebbe atteso che in giro non ci fosse davvero più nessuno, puntando sul fatto che la cena del 24 dicembre è per eccellenza il momento cardine in cui si resta a casa con la famiglia in attesa dell’arrivo del Natale. Difatti, il blitz nell’autofficina situata nella zona industriale terranovese sarebbe scattato poco prima che scoccasse la mezzanotte, ossia proprio quando la stragrande maggioranza delle persone è serenamente a cena in famiglia. Un momento topico generalmente legato ai furti, poiché le festività rappresentano sempre una valida occasione per i ladruncoli che prendono di mira abitazioni rimaste senza i proprietari, magari fuori per ferie o semplicemente ospiti altrove per il classico cenone. Tornando al rogo del 24 notte, le auto erano parcheggiate all’aperto, nel piazzale recintato dell’officina, fattore che, a quanto sembra, non avrebbe ostacolato più di tanto l’intento dei potenziali malfattori, che in un balzo si sono ritrovati ad agire indisturbati. Ad ogni buon conto, le forze dell’ordine intervenute sul luogo dell’episodio non hanno raccolto elementi sufficienti a delineare un quadro chiaro dell’accaduto, anche se, come detto, le indagini coordinate dai Carabinieri seguono la pista dell’incendio doloso. Resta da scoprire chi avrebbe eventualmente agito e quale possa essere stato il movente. Gli uomini dell’Arma hanno sentito, a tal proposito, il proprietario dell’officina – che però sembra non aver offerto validi elementi d’aiuto dagli uomini del capitano Sacco, dichiarando di non avere evidentemente idea su come il tutto sia potuto accadere – ed ora stanno procedendo anche con l’ascolto dei proprietari delle auto date alle fiamme, poiché una delle piste da non sottovalutare potrebbe anche portare ad un gesto doloso indirizzato a colpire magari il proprietario di una o più delle sette macchine parcheggiate nel piazzale dell’autofficina.
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