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Ingresso Ss283 bloccato a San Marco per un ramo d’acacia. Russo: "Così non si aiuta l'economia" In evidenza

Ingresso Ss283 bloccato a San Marco per un ramo d’acacia. Russo: "Così non si aiuta l'economia"

SAN MARCO ARGENTANO - È da circa un mese che l’ingresso della Statale 283, conosciuta come “Delle Terme”, è interrotto al transito. Si è parlato di uno smottamento, ma per il presidente del “Borgo del Guiscardo” Gianfranco Russo, che presiede nella cittadina un Consorzio economico – culturale «la rampa d’accesso è bloccata per un piccolo ramo d’acacia caduto». Ovvie le proteste che si sono levate: «Come si può lasciare – chiede – che un simile ed insignificante incidente crei tanti disagi e danni ad una popolazione già mortificata per tanti altre privazioni, non curanze e scelte sconsiderate?».

A parere di Russo, quindi – fotografie alla mano – «il territorio di San Marco è ancora una volta mortificato dalle istituzioni che non fanno il proprio dovere e aggravano ancor di più lo stato già precario di sopravvivenza economico-commerciale di chi come noi, operatori economici del centro storico, fa i conti quotidianamente con piccole transazioni scambiate con quanti trovano ancor interessante e utile “salire in paese”». Per tali motivi, lo stesso Russo ritiene «fare un appello affinché gli organi preposti facciano il proprio dovere e ripristinino immediatamente la viabilità dell’ingresso al nostro bellissimo borgo, interrotto accidentalmente da un semplice “ramoscello della vergogna”». La strada che congiunge, sulla carta, i due mari nasceva circa quarant’anni fa quando, ai piedi del Duomo, furono aperti gli ingressi stradali per accedere agevolmente all’interessante centro storico sammarchese, confinante con i paesi albanesi, anch’essi fonte di cultura e di ricchezza. «Qui – conclude Russo – venivano svolte le maggiori manifestazioni economiche, commerciali e religiose di tutto il territorio circostante e giusto per citarne uno si ricordi l’importanza che rivestiva il mercato domenicale, appuntamento dove s’intrattenevano i rapporti sociali e contestualmente il livello economico-culturale del paese. Oggi, però, soprattutto i centri storici attraversano un periodo non floridissimo, per problemi di congiuntura nazionale, per fatti legati alla crisi che attanaglia il fenomeno specifico dello svuotamento di questi, o per negligenza ed incapacità delle autorità preposte alla viabilità che, oltre a dividerci, vogliono addirittura “isolarci”».

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