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Invocati controlli per il viadotto del Fullone a San Marco In evidenza

  • È giusto chiedere agli enti competenti - in questo tratto l'Anas SpA - di tenere alta l'attenzione
Il viadotto Fullone Il viadotto Fullone
Agos

SAN MARCO ARGENTANO - La psicosi dei ponti e dei loro possibili crolli per mancanza di manutenzioni o controlli arriva fino al territorio dell’Esaro. Quanto accaduto a Genova, con la tragedia che ha visto sbriciolarsi il ponte Morandi provocando quarantatré vittime, è ancora sotto gli occhi di tutti. Ed è come sempre scontato che dopo simili disgrazie si chiedano maggiori attenzioni. È il caso del viadotto Fullone, ben visibile dall’abitato sanmarchese, che collega un tratto della Statale 283 da San Marco Argentano al Tirreno.

La questione è stata lanciata sui social da alcuni cittadini con l’hastag #viadottoFullone al fine di porre l’attenzione sulle condizioni del viadotto. Nella nota si legge che “È giusto chiedere agli enti competenti - in questo tratto Anas SpA - di tenere l'attenzione alta sul ponte di circa 90 metri che attraversa il territorio, che comunque viene annualmente monitorato”. L’ultimo monitoraggio risulta effettuato due anni or sono sul ponte, ma il tratto di strada va incontro a continue sollecitazioni, specie d’estate, con un intenso traffico – anche di mezzi pesanti – che dall’Esaro si recano a Guardia Piemontese passando per lo svincolo di Fagnano Castello”.  Chi pone l’attenzione sulla sicurezza del ponte evidenzia comunque che “a differenza di quello di Genova, il viadotto Fullone non ha mai dato problemi di stabilità, anche per le diverse tecniche e tecnologie costruttive utilizzate oltre che per il carico di traffico non paragonabile a quello di un’autostrada oltre che per le dimensioni delle campate”. Secondo qualcuno “lo stato del ponte desta qualche preoccupazione forse non imminente, poiché si notano dei ferri arrugginiti a vista ed alcune crepe del cemento che meriterebbero un risanamento”. Ad ogni modo, l’auspicio che parte da San Marco e che viene recepito e fatto proprio da tutti gli utenti del comprensorio, oltre che dai vacanzieri che percorrono l’importante arteria stradale, è quello che “oltre ai costanti monitoraggi, la politica locale e gli enti competenti prestino attenzione anche ai tratti da decenni incompleti della Statale 283 nelle zone Varco Bufalo e Scalo - Rossillo, che rendono inefficiente e inutilmente scomoda la percorrenza per automobilisti, autotrasportatori e turisti sul territorio”. Come sempre in questi casi il motto “meglio prevenire” arriva prima di qualsiasi altra cosa.

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