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San Sosti, aree verdi lasciate libere all’incuria

Il fiume Rosa nei pressi della cascata di Fra Giovanni Il fiume Rosa nei pressi della cascata di Fra Giovanni
Agos

SAN SOSTI - «Un paese che potrebbe essere un piccolo angolo di paradiso, soprattutto in questi mesi estivi è apparso abbandonato all’incuria!» L’allarme, che può essere anche un appello, è stato lanciato dall’associazione “Il salotto sul Rosa”, il cui toponimo prende spunto dal fiume Rosa che scorre tra le rigogliose montagne del Pettoruto. Un’entità attenta alla promozione e valorizzazione del territorio, che al fine di segnalare questa noncuranza ha scritto al sindaco Vincenzo De Marco ed ai consiglieri comunali.

«Aree verdi e d’interesse naturalistico e storico come la Cascata di Fra Giovanni – si legge nella nota – sono quasi distrutte dalle soste lungo il fiume. Le stesse sono completamente lasciate alla fruizione massiccia e incontrollata di schiere di visitatori “ineducati” che fruiscono senza alcun rispetto dei posti naturali e li deturpano con comportamenti inaccettabili sporcando e inquinando». Il sindaco, dal canto suo, prima di rispondere all'associazione ci ha dichiarato: «Proprio oggi abbiamo fatto un giro con il vice sindaco ed abbiamo constatato che tutto rientra nella norma». In attesa che la questione venga forse affrontata più nel merito, la corposa segnalazione scritta dall'associazione è corredata da foto e video sullo scempio ambientale, che fanno risaltare «alcune anomalie che impattano con un “sistema di gestione efficace, efficiente e attento all’economicità delle logiche gestionali della “cosa pubblica”. L’Associazione guidata da Carmela Martucci, è fortemente convinta che alla realizzazione del buon andamento della Pubblica Amministrazione possano concorrere anche le osservazioni dei privati cittadini come strumento collaborativo. E allora «come si può tollerare o accettare un simile “andazzo”? Come possiamo non “parlare” e fare “rumore” di fronte allo stillicidio incontrollato del nostro “suolo” del nostro “cielo” delle nostre “acque”? Tutto questo – conclude la nota – sta avvenendo sotto lo sguardo attonito, triste, incredulo di molti cittadini che si aspettano u intervento veloce mirato e risolutorio al problema. E se è vero che alcuni “visitatori”, “turisti”, e cittadini “autoctoni” sono privi di rispetto per l’ambiente, è altrettanto vero che da parte dell’Amministrazione comunale non vi sia la giusta attenzione, un regolamento, un intervento di vigilanza per la tutela dei luoghi e il loro decoro».

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