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San Marco, resta ignota l’identità del cadavere ritrovato a Cerreto In evidenza

Il querceto di Cerretto dove è stato ritrovato il cadavere al momento ignoto Il querceto di Cerretto dove è stato ritrovato il cadavere al momento ignoto
Agos

SAN MARCO ARGENTANO - Non sarà facile scoprire l’identità del cadavere ritrovato venerdì pomeriggio nel querceto di Cerreto, zona agricola sammarchese dove è stato rinvenuto il corpo senza vita di un uomo.

Potrebbe essere di carnagione scura ma non è ancora certo che sia un extracomunitario perché lo stesso potrebbe essere stato lì per un periodo non quantificabile e quindi si sarebbe potuto annerire a causa di fattori esterni. Tutto, insomma, è legato all’autopsia che si sarebbe dovuta tenere ieri ma della quale ancora non v’è certezza. Solo l’esame autoptico potrà stabilire alcuni anelli mancanti alla catena indiziaria che gli inquirenti stanno raccogliendo per ricostruire un puzzle davvero intricato. Ma sono tanti, a proposito, gli interrogativi che ruotano attorno alla macabra scoperta. L’uomo è deceduto lì perché c’era andato da solo oppure è stato buttato da qualcuno? Era ancora vivo nel momento in cui tutto è avvenuto o era stato già ucciso? Come ha fatto ad arrivare in un bosco fitto e pieno di rovi dove è difficile arrivare a piedi? In attesa che l’attuale rompicapo in mano agli investigatori dell’Arma di concerto con la Procura cosentina si dipani, s’indaga anche su presunte denunce di scomparsa avvenute in zona o comunque all’interno della provincia che potrebbero aprire uno spiraglio nel buio nel quale brancolano le analisi dei fatti. Non ci sono elementi certi, tranne l’ora del ritrovamento, che il corpo era lì da un periodo imprecisato per le condizioni in cui è stato trovato, che forse non conosceva il posto dove è finito. Barlumi di circostanze che hanno bisogno di qualcosa in più per far giungere chi indaga a delle conclusioni per le quali c’è stato anche l’intervento della Polizia scientifica. Intanto, i militari dell’Arma stanno interrogando oltre all’operaio che ha trovato il cadavere, peraltro proprietario del bosco di querce, anche gli abitanti della zona e coloro che potrebbero aver visto o sentito qualcosa. Non sarà facile venire a capo di questo mistero, ma è ovvio che bisogna seguire tutte le piste possibili indagando a trecentosessanta gradi e non escludendo, al momento, alcuna pista. La gente del posto è davvero sbigottita per il ritrovamento di questo cadavere e non sa darsi una spiegazione logica per quello che resta un enigma tutto da decifrare. È in particolare l’opinione pubblica a farsi delle domande alle quali non ci sono ora delle risposte. Il riserbo degli inquirenti, peraltro, è tangibile: è una situazione particolare alla quale si trovano di fronte. Questo è un comprensorio dove le Forze dell’ordine, in particolare la Compagnia dei carabinieri di San Marco Argentano, sovrintende a controllare ben sedici Comuni con undici stazioni, ma forse mai a memoria d’uomo si ricorda un episodio del genere. Prevenzione e repressione dei reati sono all’ordine del giorno, ma il ritrovamento di un cadavere decomposto porta a pensare che possa essere implicato un altro pezzo di territorio forse più avvezzo a determinati crimini.

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