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Unione dei Comuni, gli ex amministratori di Terranova chiedono precisazioni In evidenza

Unione dei Comuni, gli ex amministratori di Terranova chiedono precisazioni

TERRANOVA DA SIBARI – Unione dei Comuni e rivendicazioni da parte degli ex amministratori sono all'ordine del giorno. Infatti, dopo l'incontro dellos corso mese di dicembre a San Lorenzo del Vallo, a tornare sull'argomento, per adeguate precisazioni, sono l'ex sindaco di Terranova, Eugenio Veltri, e il suo ex vicesindaco Pino Costantino, i quali, avendo partecipato all’iniziativa dello scorso 11 dicembre sul tema “Una legge regionale per i piccoli comuni, che vogliono unirsi per la messa in sicurezza del territorio, la coesione sociale, lo sviluppo economico”, alla presenza dell’on.le Franco SERGIO, in qualità di Presidente della 1^ Commissione Permanente Affari Istituzionali -Riforme- Decentramento della Regione Calabria, ritengono giusto e doveroso sottoporre ai sindaci di Terranova da Sibari, Spezzano Albanese, Tarsia e San Lorenzo del Vallo una serie di “riflessioni e considerazioni al riguardo”.

«Durante i due mandati elettorali dal 2004 al 2009 e dal 2009 al 2014 in  qualità di Amministratori locali -scrivono-, abbiamo più volte promosso incontri ed iniziative per tentare di mettere insieme le nostre diverse realtà territoriali, cercando di sviluppare un nuovo modello di gestione associato del territorio fra i 4 comuni del comprensorio. Un tentativo, tra l’altro, che nasceva dall’esigenza di mettere insieme le potenzialità che ogni Ente Amministrato portava in dotazione, e che avrebbe sicuramente permesso un salto di qualità, anche in termini di abbattimento di costi e di sviluppo economico, per le popolazioni residenti in un bacino che conta ormai circa 18mila abitanti. Pur constatando la valenza del progetto, che l’Associazione POLIS-CITTADINANZA ATTIVA ha voluto mettere in campo nelle settimane scorse insieme ai 4 comuni del comprensorio, vorremmo però segnalare ai rappresentanti dei Comuni ed ai membri dell’associazione che già nel 2012 l’Amministrazione Comunale del tempo, da noi guidata, aveva approvato una Delibera Consiliare, precisamente la n. 35 del 28/12/2012, avente ad oggetto: “GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI COMUNALI – APPROVAZIONE SCHEMA DI ATTO CONVENZIONALE CON I COMUNI SPEZZANO ALBANESE, SAN LORENZO DEL VALLO E TARSIA” con la quale si approvava uno schema di convenzione fra gli Enti interessati per gestire in comune tre servizi quali:
1. Polizia Municipale e Polizia Amministrativa Locale;
2. Progettazione e gestione del Sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini;
3. Attività in ambito comunale di pianificazione di Protezione Civile e di coordinamento dei primi soccorsi.
Era sicuramente un primo passo verso una totale gestione in forma associata, dei servizi comunali, ma poteva rappresentare il primo passo verso l’Unione degli stessi Comuni, che ormai la legislazione corrente sollecita e promuove.
Questo tentativo che cercavamo di promuovere e di cui la Delibera Consiliare del 2012 ne fu un primo passo, nasceva anche dalla esigenza che:
I servizi che ogni giorno i Comuni svolgono per i propri cittadini e le relative risorse necessarie per la loro realizzazione, attualmente in dotazione agli stessi Enti, vengono continuamente tagliati da ogni nuova legge finanziaria dello Stato;
non è più pensabile la gestione della Cosa Pubblica, in siffatte condizioni, senza cioè una nuova ed adeguata politica di concertazione e di gestione integrata degli stessi servizi, almeno fra i comuni contermini;
necessita  una presa d’atto, in tal senso, che ci faccia uscire definitivamente dai nostri beceri e vecchi municipalismi, che finiscono in ultima istanza per penalizzare i cittadini». Di fronte a tali constatazioni gli ex amministratori aggiungono: «Ora alla luce di tali considerazioni, il nostro invito ai Sindaci che hanno promosso nelle settimane scorse tale incontro anche alla presenza dell’on.le Franco SERGIO è sostanzialmente questo: Ritenete che la Delibera Consiliare n. 35 del 2012 sia carta straccia, o piuttosto la prima pietra importante e significativa per riannodare i fili di un discorso, che non può dirsi concluso e pienamente realizzato? Se invece al contrario ritenete che quello che altri hanno fatto prima di voi vada annullato, perché non merita rispetto e conoscenza da parte dell’opinione pubblica, sarebbe bene che lo diceste pubblicamente, e non solo utilizzando i sempre nuovi e mai cambiati palcoscenici della politica, attuando una vecchia massima di antica memoria: “Cambiare tutto per non cambiare nulla”. Sarebbe opportuno anche per onestà intellettuale comunicare ciascuno per le proprie competenze e responsabilità, l’abbandono definitivo di quell’atto formale, che il civico consesso del 2012 aveva approvato ed il conseguente nuovo progetto che si vuole perseguire per il futuro».

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