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Malvito Libera: «Questa è la nostra prima vittoria politica» In evidenza

  • Gli esponenti politici: «Sempre dalla parte della legalità»
D'Ambra e Maccari e, sullo sfondo, Palazzo Ariani D'Ambra e Maccari e, sullo sfondo, Palazzo Ariani

MALVITO – nota stampa –  Prima vittoria sul piano politico del Gruppo "Malvito Libera, che spiega – in una nota – le motivazioni che hanno indotto i componenti Francesca D’Ambra e Walter Maccari a sfiduciare, a dicembre scorso – insieme ad altri quattro consiglieri d’opposizione – l’ex sindaco Pietro Amatuzzo e la sua maggioranza. Il fatto che si è trattato di un fatto procedurale e non meramente di natura politica, è scritto - nero su bianco - su una delibera adottata dal Commissario Prefettizio del Comune di Malvito

, dottor Roberto Micucci, che «ha sospeso l'efficacia e l'esecuzione di una delibera di giunta adottata dall'ex esecutivo Amatuzzo (sindaco) e Turano (vice sindaco), a riguardo della richiesta di legittimazione e affrancazione di una porzione di particella di Demanio gravato da uso civico, in località “Montagna Grande”, appartenente a tutta la comunità malvitana». In pratica l’atto emanato dal Vice Prefetto aggiunto che sta traghettando l’Ente «ha avvalorato – secondo gli esponenti di “Malvito Libera” – tutte le perplessità avanzate dal gruppo consiliare medesimo che, nel sottoporre all'attenzione della pubblica opinione la legittimità e la gestione dei beni comuni, ponendo la necessaria applicazione della legge in vigore in materia di usi civici, ha sollecitato prima di eventuali provvedimenti da parte della Giunta, una serie di pareri che non hanno chiarito in modo esaustivo la problematica». Per tale motivazione, a seguito della non convincente deliberazione di giunta, il Gruppo "Malvito Libera" ha chiesto «la revoca in autotutela dell'atto in questione, ritenuto illegittimo». Al contrario la Giunta Amatuzzo «con atto di vera e propria arroganza e superficialità, ha inteso ignorare l’appello al buon senso e alla buona gestione politico-amministrativa rivolta dal gruppo appartenente all’epoca alla maggioranza, ritenendo di procedere sulle proprie linee non badando alle ripercussioni per l'ente e per la comunità malvitana». A tale proposito «diversi sono stati gli appelli del gruppo, per far sì che la situazione fosse “parametrata” ai paradigmi di legge, ma i tentativi sono stati vani, sino all'ultima interpellanza urgente che chiedeva un Consiglio comunale ad hoc sulla tematica in questione». Di conseguenza, il “silenzio-dissenso” che ha negato il dibattito in Consiglio comunale, ha creato una grande frattura all'interno della maggioranza, causando le dimissioni contestuali di parte dei consiglieri di maggioranza e dunque lo scioglimento di esso». Gli esponenti D’Ambra e Maccari si dicono, pertanto, «sicuri della giusta posizione ed azione intrapresa dal gruppo in difesa dei beni comuni», rassicurando «la popolazione di Malvito che il Gruppo "Malvito Libera" sarà sempre schierato dalla parte della legalità, della trasparenza e si porrà da garante contro ogni abuso e usurpazione, battendosi con scienza e coscienza, per tutta la comunità e per le generazioni future». Rosa

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