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Opposizione chiede lo scioglimento del consiglio comunale a Terranova In evidenza

  • Contestato il riparto del maggiore disavanzo
Francesco Rumanò Francesco Rumanò
Agos

TERRANOVA DA SIBARI - «Mercoledì 15 settembre è stato convocato il consiglio comunale di Terranova da Sibari, il primo dopo la pausa estiva, che prevedeva, fra gli altri punti all'ordine del giorno, anche il deliberare in merito al piano di riparto quindicennale relativo al maggior disavanzo da FCDE (Fondo Crediti Dubbia Esigibilità)». Così il gruppo consiliare terranovese “L'Alternativa”, guidato da Francesco Rumanò, scrive in una nota in sui si legge: «Il Sindaco Luigi Lirangi, dopo aver esposto in assemblea tale piano di riparto, ha sottoposto lo stesso al giudizio dei consiglieri chiedendone, attraverso il voto, l'approvazione.

Al riguardo la legge n.162 all’art. 39 quater decreto legge 30 dicembre 2019 comma 1 e 2 è molto chiara e prevede, infatti, le disposizioni per il ripiano del disavanzo finanziario degli enti locali eventualmente emergente in sede di approvazione del rendiconto 2019.
Le modalità di recupero avrebbero dovuto essere definite, con la deliberazione del Consiglio Comunale dell’ente locale e con il parere dell’Organo di revisione contabile, entro 45 giorni dall’approvazione del Rendiconto 2019.
Non si trova d’accordo l’opposizione guidata dal leader Francesco Rumanò, in quanto se con deliberazione del Consiglio comunale n. 8 del 10/07/2020 è stato approvato il rendiconto della gestione finanziaria per l’esercizio 2019, il ripiano del disavanzo avrebbe dovuto seguire lo stesso iter in consiglio entro i successivi 45 giorni dalla data di approvazione del bilancio consuntivo, art. 39 quater decreto legge 30 dicembre 2019 n.162.
Nello specifico, il comma 2 dello stesso articolo recita che la mancata adozione di tale deliberazione è equiparata a tutti gli effetti alla mancata approvazione del rendiconto di gestione.
Lo stesso rappresentante dell’opposizione, con toni sommessi ma fermi e con lo spirito di collaborazione sempre auspicabile in questi casi, ha invitato l’intero consiglio a respingere la delibera in discussione perché contraria alle norme ad oggi vigenti.
Nonostante quanto segnalato dall’opposizione il consiglio ha approvato, con i soli voti della maggioranza consiliare, tale piano di riparto del maggiore disavanzo in 15 annualità a decorrere dal 2021.
Non si comprendono i motivi di siffatta grave inadempienza, che sicuramente avrà ricadute negative e imprevedibili su tutto il consiglio comunale nonché sulla collettività e nelle fattispecie il gruppo consiliare di opposizione ritiene che le responsabilità politiche dell’accaduto siano da attribuire in primis al Sindaco, che, fra l'altro, a suo tempo aveva avocato a sé anche la delega al Bilancio.
Tutta l’opposizione ha fatto quadrato attorno al proprio leader e rivendicando i diritti di legittimità e di legalità ha espresso manifestamente il proprio voto contrario al riparto del maggiore disavanzo, facendo mettere a verbale il fatto che questo consiglio ha deliberato un piano di riparto con modalità diverse da quelle previste dal legislatore.
I consiglieri di minoranza, per puro spirito di responsabilità, invieranno gli atti agli organi competenti per gli accertamenti di rito».

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