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San Sosti, l'estremo saluto al giovane deceduto il 2 giugno In evidenza

La bara portata a spalla dopo la funzione religiosa La bara portata a spalla dopo la funzione religiosa
Agos

SAN SOSTI – Un lungo applauso, centinaia di palloncini bianchi, tanta gente tra cui molti coetanei che – sebbene le restrizioni del Covid – hanno voluto dare l’estremo saluto al giovane (P. O., le sue iniziali) mancato lo scorso 2 giugno. 

Si sono svolti nel pomeriggio di oggi, i funerali celebrati da don Ciro Favaro, rettore del Santuario del Pettoruto, che nella sua omelia ha tracciato la figura di «un ragazzo buono e generoso perito purtroppo in una situazione molto dolorosa». La salma dello sfortunato ragazzo, rientrata dall’Ospedale di Rossano dove si è svolto l’esame autoptico, ha raggiunto la sua San Sosti ed ha visto la numerosa partecipazione di tanti per dare conforto ai genitori, ai due fratelli, tra cui uno gemello, a tutti coloro che l’hanno visto nascere, crescere e purtroppo ora lasciare questa vita terrena. Una morte, all’interno della propria abitazione, per la quale non è purtroppo ancora emersa alcuna causa certa. La chiesa di Santa Caterina Vergine e Martire, in pieno centro storico, era piuttosto piena e molta è stata la gente rimasta sul sagrato in attesa che quella bara uscisse per dare un segno della propria vicinanza e solidarietà. Un segno di croce al suo passaggio mentre c'era il rintocco funebre delle campane, tante lacrime, infinito sgomento per una morte alla quale, purtroppo, non si può dare ancora una risposta sicura. A prescindere dalla causa (accidentale, naturale o in un certo qual modo voluta), resta l’inevitabile vuoto che lascia nella comunità. Lo hanno testimoniato, oltre alla gente che ha partecipato in prima persona, i ragazzi della Consulta Giovanile sansostese: «La scomparsa del giovane P. è una di quelle notizie che mai avremmo voluto leggere, sentire e ricevere – hanno scritto sulla loro pagina Facebook. La comunità sansostese perde un ragazzo della nostra età, esempio di educazione, dolcezza e generosità, volato via troppo presto. Ci uniamo al dolore dei genitori, dei fratelli, dei parenti, e di tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerlo». A ciò si è unita anche l’Amministrazione comunale nel suo messaggio di cordoglio: «Di fronte ad una vita spezzata così presto non ci sono parole in grado di esprimere il cordoglio che il Sindaco, l'amministrazione comunale e la comunità tutta, provano per quanto accaduto oggi. Il nostro pensiero, le preghiere e l'abbraccio più sincero giungano ai genitori, ai fratelli, ai parenti tutti e agli amici del giovane Piermaria, di cui San Sosti custodirà un ricordo buono e gentile come lui». Resta purtroppo, oltre a quel senso d’impotenza in tutta la comunità che non sarà facile metabolizzare specie da parte dei familiari più cari, anche quel lacerante dubbio sulla dinamica di questa morte assurda che richiede comunque del tempo per essere conosciuta da chi di dovere.

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