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Presentate a Castrovillari dal vescovo Savino le opere di Misericordia

Presentate a Castrovillari dal vescovo Savino le opere di Misericordia

CASTROVILLARI - Un sogno che diventa realtà, per dare speranza e assumersi fino in fondo la responsabilità di cristiani che incarnano il Vangelo. Mons. Francesco Savino, Vescovo di Cassano all’Jonio, inaugura il cantiere che tra 6-9 mesi darà vita alla prima di sette opere segno della Misericordia presso l’ex convitto vescovile di Castrovillari: una struttura oggi fatiscente, sebbene ancora custode della memoria di generazioni di studenti passate per l’immobile sito in centro, di fianco la Chiesa dei Sacri Cuori, dagli anni ’50 sino agli anni Ottanta, che ritornerà a vivere ospitando un polifunzionale socio-assistenziale. Si partirà col “dopo di noi”, che porterà il nome di Isacco, il figlio impossibile di Abramo e Sara che incarna bene come la speranza sia figlia dell’impossibilità - ha detto mons. Savino - per cui anche ciò che sembra impossibile è possibile.

Il “dopo di noi” sarà rivolto a soggetti con handicap grave e difficoltà connesse allo svolgimento dei fondamentali atti della vita quotidiana, rimasti privi dei familiari che ad essi provvedevano. Quindi, nei prossimi 18-24 mesi saranno realizzate le altre opere (il centro diurno per disabili “Aurora I” e “Aurora II”, la comunità alloggio per anziani “Simeone”, i mini appartamenti che consentiranno di realizzare occasioni di vita autonoma per disabili e la piscina riabilitativa) che completeranno la ristrutturazione dell’ex convitto, così finalmente sottratto all’incuria, offrendo risposte concrete ai bisogni della comunità diocesana, in particolare ai fratelli più fragili. «Dobbiamo tornare a sognare - ha detto in conferenza stampa, stamani, nel salone parrocchiale dei Sacri Cuori, mons. Savino - e lo dobbiamo fare non da soli. C’è un luogo - ha continuato - l’ex convitto vescovile, abbandonato a se stesso, di proprietà del Seminario diocesano dove realizzeremo sette opere di speranza organizzata per realizzare la civiltà dell’amore, partendo dagli ultimi, gli “scartati” di cui parla Papa Francesco, che diventano pietra d’angolo». D’altronde, il vescovo Savino, il suo episcopato lo concepisce così: «stando dalla parte di coloro che fanno fatica a vivere la propria dignità». Per fare tutto questo, è nata a dicembre 2015 la Fondazione di Comunità “Casa della Misericordia”, onlus: «una fondazione di comunità perché soggetto della Fondazione non è l’individuo». Una fondazione di comunità perché, ha spiegato ancora Savino, «è lo strumento giuridico che s’inserisce nel cosiddetto terzo settore, mondo non profit che si colloca tra lo Stato e il mercato per vivere cristianamente il Vangelo incarnato accanto a persone fragili.» La consegna del primo lotto alla ditta aggiudicataria, Perciaccante, di Cassano allo Ionio, segna il primo passo per riconoscere che «ognuno di noi è portatore di valore; ognuno di noi è una risorsa.» «Non esercitiamo l’esercizio del sospetto - ha ancora aggiunto il presule - non lasciamoci imprigionare dai sospetti», riferendosi alla stagione di lavori che si aprirà: «la crisi si affronta con la progettualità’.» Quindi l’illustrazione delle sette opere che nascono per dare speranza e per affermare che è l’ora della responsabilità.
All’incontro erano presenti, tra gli altri, il vicario generale della Diocesi, mons. Francesco Di Chiara, diversi sacerdoti e uffici pastorali diocesani, i componenti la fondazione di comunità, dottori Michele Giura, Antonio Ioffrida e avv. Luisa Fiorito e il geometra Raffaele Bloise, amministratore unico della società di scopo “Insieme srl Unipersonale. Il pool di progettisti, guidato dagli architetti Sabrina Mainieri e Gaetano Leto, ha illustrato, attraverso un video, le immagini dell’ex convitto ristrutturato. Presenti anche gli amministratori comunali, prof. Giuseppe Russo e dott. Carlo Lo Prete, le tante associazioni impegnate nei servizi sociali e alcune scolaresche (Ragioneria-Geometra e Liceo Classico), di Castrovillari.

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