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"Boicottato" il programma della visita del ministro Lorenzin a Castrovillari In evidenza

  • Furiosa la consigliera Carrozzino che aveva studiato il piano con il direttore sanitario Cirone
Lo Polito saluta il ministro Lorenzin Lo Polito saluta il ministro Lorenzin
Agos

CASTROVILLARI – Doveva essere una visita guidata con un itinerario ben definito quella del ministro Beatrice Lorenzin all’ospedale di Castrovillari. Invece, a dire del consigliere comunale Serena Carrozzino, si è assistito ad una vera e propria “scena di boicottaggio politico”. Ma per capire bene la questione bisogna ricostruire le cose partendo dalla promozione che i consiglieri comunali Peppino Pignataro e la stessa Carrozzino, di Alternativa Popolare, avevano fatto programmando, per filo e per segno, quelli che dovevano essere gli spostamenti e le visite da fare in loco, oltre agli incontri annunciati con “i sindaci del territorio, i medici e la gente comune, per parlare dei problemi della sanità sul territorio”.

Sta di fatto che già dalle 14.30 Pignataro e Carrozzino, assieme agli uomini delle forze dell’ordine, ridefinivano ingresso in ospedale e spostamenti, allestendo addirittura la sala convegni e riservando i primi posti per le autorità. L’appuntamento previsto dell’arrivo della ministra era per le 15.10. Intorno alle 15 cominciavano ad arrivare le persone, fra cui si vedevano il sindaco della città, Domenico Lo Polito, accompagnato dal presidente del consiglio Piero Vico. La macchina organizzativa procedeva secondo gli schemi anche se sulla tabella di marcia si registravano circa 15 minuti di ritardo. Sta di fatto che all’arrivo della ministra, davanti all’ingresso principale dell’ospedale, la calca dei giornalisti per le interviste la bloccava subito dinnanzi l’auto su cui viaggiava insieme al senatore Gentile. Qualcosa però andava storto e all’ingresso dell’ospedale invece di fare tappa nel reparto di Ostetricia, la ministra veniva letteralmente “trasportata” su per le scale verso il reparto di Cardiologia, fra le urla della consigliera Carrozzino che diceva che si doveva “andare a sinistra e non salire le scale”. Qualcosa era accaduto e a spiegarci questo cambio di programma è la stessa Carrozzino che incredula racconta: «Avevamo organizzato tutto il piano con il direttore sanitario dottore Cirone. Tutta la scaletta ed il percorso erano stati definiti e approvati dal ministro stesso. Ma sono venuta a conoscenza del fatto che il direttore Mauro, chiamato da chi non so, ha cercato di boicottare l’incontro di oggi, prendendosi la briga di cambiare il programma da seguire. Il ministro, infatti, è stato trasportato senza saperlo in Cardiologia, dove era giusto che andasse se fosse stato programmato. Alla fine -sottolinea- ci siamo trovati con una scaletta che non si sa da chi è stata messa in porto. Ho assistito ad una scena che mi è saputa di boicottaggio politico». E se queste parole amare Carrozzino non ha timore di dirle, la stessa pensa che la causa del salto di programma possa essere imputabile al sindaco della città: «Non è possibile che il sindaco della città di Castrovillari faccia fare una così brutta figura alla comunità non presentandosi ad accogliere come si deve un ministro della Repubblica. Lo stesso senatore Gentile -aggiunge- lo ha ammonito per questo atteggiamento “poco corretto politicamente”. Sono molto rammaricata -conclude- per tutto ciò e per non aver visto nessun consigliere comunale».
Polemiche a parte, la ministra dal canto suo ha rassicurato sulla nomina di nuovi primari e che «l’ospedale sta avendo una fase di rilancio», dicendo che per Castrovillari «c’è un’assegnazione di più del doppio dei posti letto con l’assegnazione della riabilitazione». La stessa ha commentato: «Nella piattaforma organizzativa questo è un hub oggettivamente serio, con le funzioni necessarie. Alcuni problemi come le liste d’attesa, che sono prettamente di tipo organizzativo, devono essere assolutamente risolti nell’ambito della programmazione regionale. Non a caso con il nuovo albo dei direttori generali, che è in vigore, il criterio delle liste d’attesa è uno di quei criteri che fa decadere automaticamente un direttore nominato».
Circa l’incontro con il governatore Oliverio per la questione in Calabria del commissariamento, che in questi anni non ha portato i risultati attesi sul rientro della spesa, Lorenzin chiarisce: «L’autonomia non è in discussione minimamente, nel senso che la Regione Calabria non ha raggiunto i parametri necessari per uscire fuori dal commissariamento come invece hanno fatto Lazio, Abruzzo e Piemonte. Ci sono però dei temi che riguardano i rapporti tra la struttura commissariale e la presidenza che io ho preso seriamente in considerazione perché è mio interesse, come ministro della Repubblica, che ci sia un lavoro armonioso fra le istituzioni e che ognuno faccia il suo». Sullo sciopero dei medici la ministra ha commentato: «I medici lo fanno perché hanno il timore che la conferenza fra stato-regioni non attui il rinnovo del contratto. Credo che dopo tanti anni sia giusto che il rinnovo del contratto avvenga, soprattutto per i medici ospedalieri, questa è una vertenza che va presa seriamente in considerazione». Infine, prima di salire in macchina, il ministro ha scambiato alcune battute con Lo Polito promettendo, per spegnere alcune polemiche circa la “visita passerella”, di tornare «in incognito come piace a me» per un controllo approfondito della situazione del “Ferrari”.

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