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Confetti bianchi, palloncini rossoblù e cori ultras per l’ultimo saluto ad Emanuele Molinaro In evidenza

Confetti bianchi, palloncini rossoblù e cori ultras per l’ultimo saluto ad Emanuele Molinaro
Agos

TORANO CASTELLO - Tristezza infinita ieri a Torano Scalo. Anche il cielo piangeva per Emanuele. Ad accogliere sotto la pioggia il feretro del giovane studente universitario, vittima del tragico incidente avvenuto domenica sera, tanta gente proveniente anche dai paesi dell’hinterland. C’erano soprattutto tanti giovani che hanno voluto stringersi in un ideale e affettuoso abbraccio agli straziati genitori, Gianni e Patrizia, al fratello più piccolo Gianluca ed ai parenti, molti giunti anche dalla Campania, regione di cui è originaria la mamma.

Ma a dare l’ultimo saluto al “lupacchiotto” c’erano pure gli innumerevoli amici ed i gruppi ultras del Cosenza Calcio, con bandiere, striscioni e centinaia di palloncini rossoblù fatti volare al termine del rito funebre. Sulla bara bianca di Emanuele Molinaro, 22 anni, grande tifoso del Cosenza, tante sciarpe ed una maglietta della squadra del cuore con il suo nome. E poi tanti applausi misti a lacrime di dolore per un ragazzo buono, straordinario, rispettoso con tutti e dall’immensa bontà d’animo. Un giovane che amava la vita, che credeva nel vero valore dell’amicizia e con tanti sogni nel cassetto. Frequentava con profitto il corso di laurea in scienze turistiche del dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche dell’Università della Calabria. Nei giorni scorsi aveva superato un esame, un altro doveva sostenerlo in questi giorni. Emanuele, per non pesare economicamente sulla famiglia, lavorava come cameriere in ristoranti ed alberghi della provincia. Ancora pochi esami e poi si sarebbe laureato in scienze turistiche. Tutte le sue ambizioni, purtroppo, si sono infrante sull’asfalto, aggiungendosi prematuramente alle tante vittime della strada. Poche le persone nella chiesa della B.V. Immacolata al fine di rispettare le norme anti-Covid19, tra queste il sindaco Lucio Franco Raimondo, con la fascia tricolore, che aveva proclamato il lutto cittadino. Molta, invece, la gente che, distanziata, ha seguito le esequie dal piazzale antistante il sacro tempio. Al termine del rito funebre il ricordo commosso del professor Peppino De Rose, suo docente di Impresa Turistica e Mercati Internazionali all’Unical, che ne ha evidenziato la passione e lo spiccato interesse verso le materie del corso di studi. “Un giovane di Calabria allegro, curioso - ha detto De Rose nel portare il cordoglio dei docenti del corso di laurea dove il giovane è stato ricordato -  che prediligeva il lavoro in team, attaccato alla sua terra e ai suoi colori”. Ad un giovane il compito di salutare per sempre l’amico fraterno evidenziandone “l’ottimismo, la positività, il suo essere portatore sano di felicità, buon umore, sole nei momenti più difficili”. A portare la vicinanza e la solidarietà agli affranti familiari anche il presidente della sezione di Bisignano dell’associazione Famiglie Vittime della Strada, Franco Tortorella. Il parroco, infine, a nome della comunità, ha avanzato la proposta al Magnifico Rettore dell’Unical di voler conferire allo sfortunato e valido studente toranese la laurea alla memoria. ”E’ ciò che in questo momento - ha detto - il cuore di parroco mi dice di fare”.   Sarebbe, infatti, il giusto riconoscimento per gli sforzi e l’impegno profusi per realizzare quello che era il suo sogno. All’uscita dalla chiesa, confetti bianchi, i cori ed i fumogeni rossoblù della tifoseria ultras, misti alle lacrime per l’indimenticabile “lupacchiotto” sempre presente al “S. Vito-Marulla” ed al seguito del Cosenza anche nelle trasferte. Poi l’ultimo viaggio verso il cimitero di Luzzi (paese di origine del papà) dove è stato tumulato.

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Emanuele Armentano


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