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Corbelli:”Vinta una battaglia di civiltà.I familiari possono incontrare i parenti ricoverati in ospedale”.

Corbelli:”Vinta una battaglia di civiltà.I familiari possono incontrare i parenti ricoverati in ospedale”.
Agos

COSENZA - La battaglia del leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che va avanti ininterrottamente da un mese, per far cancellare la disumanità dei poveri malati (non Covid), che continuano a morire negli ospedali senza un familiare accanto, dà i primi, importanti e significativi risultati. I familiari possono infatti, su formale richiesta e regolare autorizzazione delle autorità sanitarie, vedere i loro congiunti ricoverati tre volte la settimana.

Lo rende noto, con un video messaggio sulla pagina Fb di Diritti Civili, lo stesso Corbelli, che esprime la sua “moderata soddisfazione per questo primo, importante risultato, che fa vedere una piccola luce in fondo al tunnel della disumanità dei malati ricoverati, senza poter vedere e avere un parente accanto”! “Da quanto ho avuto modo di apprendere, in modo ufficioso, c’è la possibilità per i familiari di poter incontrare i loro parenti ricoverati in ospedale. Quello che occorre fare è recarsi all’ingresso principale dell’ospedale, dell’Annunziata in questo caso (ma credo che valga naturalmente anche per tutti gli altri nosocomi), chiedere di poter andare presso la direzione sanitaria per presentare la richiesta di una visita e un incontro con il parente ricoverato. Sembra, da come abbiamo appreso indirettamente, che al familiare, naturalmente nel rigoroso rispetto delle norme anti Covid, viene concessa l’autorizzazione per incontrare tre volte la settimana il proprio parente.  Se è così, e non ho motivo per dubitare, è già un primo, importante risultato che si è ottenuto. In attesa che l’autorizzazione per la visita sia estesa a tutti i giorni della settimana e non solo tre volte ogni sette giorni, afferma Corbelli. Ricordo solo che sulla pagina Fb di Diritti Civili, da dove abbiamo promosso questa battaglia di civiltà, umanità e giustizia, ci sono le drammatiche testimonianze di alcuni familiari(le figlie) che hanno perso la mamma, malata (non Covid) e ricoverata, senza poterla vedere. Una crudeltà inaudita, contro cui Diritti Civili continua da un mese a combattere, purtroppo da solo, nell’indifferenza generale delle istituzioni, dei partiti e della cosiddetta società civile”. L’altro ieri, domenica, Corbelli, per verificare la situazione direttamente e personalmente si è recato davanti all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. “Ho visto che molte persone sostavano a bordo della strada, sia all’ingresso principale, sia davanti al Pronto Soccorso, in attesa di poter almeno avere qualche informazione dei loro parenti ricoverati. Mi auguro adesso che ci sia la giusta attenzione e sensibilità verso questo problema, così drammatico, e che molto presto si possa ritornare ad una situazione di normalità che consenta ad ogni familiare di poter andare, ogni giorno, a trovare e stare accanto al suo congiunto ricoverato. Com è sempre stato e come di nuovo dovrà ritornare ad essere in un Paese civile”.

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