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L'addio di Spezzano ad Aldo Pugliese In evidenza

L'addio di Spezzano ad Aldo Pugliese

Spezzano Albanese è in lutto a causa della dipartita del prof. Aldo Pugliese, ispettore Centrale Miur in quiescenza, politico ed intellettuale che, da oltre sessantacinque anni, è stato protagonista delle vicende pubbliche e culturali della più grande comunità arbëreshe italiana le cui iniziative hanno (in diverse occasioni) superato per la loro valenza ed importanza i confini nazionali.

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Unico e solo erede politico di don Giovanni Rinaldi, definito da Pietro Mancini “l’Apostolo del Socialismo”, regista delle occupazioni delle Terre in Calabria, nonché promotore delle cooperative tra lavoratori, Aldo Pugliese fu l'“enfant prodige” del Pci calabrese, essendo stato il più giovane primo cittadino di Spezzano Albanese nella storia, eletto all’età di 24 anni (15.04.1961), prima ancora che concludesse gli studi universitari in Napoli.
Terminata nel dicembre 1964 l’esperienza amministrativa locale, questi venne eletto consigliere provinciale del Pci (collegio di Roggiano Gravina), allontanandosi definitivamente nell’estate del 1966 dal Partito di Luigi Longo, per convergere su posizioni filo cinesi-albanesi, ritenendo “esaurita la spinta propulsiva della Rivoluzione di Ottobre”, per come evidenziato, dopo circa tre lustri, da Enrico Berlinguer nella famosa conferenza stampa televisiva del 15.12.1981.
In tale contesto, il giovane leader spezzanese fu eletto Segretario Generale dell’Associazione per i rapporti culturali e di amicizia fra l’Italia e l’Albania, maturando quella visione internazionale e globale dei processi politici e sociali che hanno sempre contraddistinto il pensiero di Pugliese.
La predetta scelta non fu indolore, atteso che il partito comunista italiano gli sbarrò la strada, costringendolo al ritiro politico.
Tuttavia, questi, con coraggio, alla fine degli anni Sessanta aderì al Partito socialista italiano, contribuendo fattivamente al dibattito politico-culturale nazionale attraverso numerose pubblicazioni (articoli, interventi, saggi, ecc…), come per esempio “Marx ed il Marxismo”, testo in cui l’autore approfondì le radici storico-analistiche del pensiero di Marx.
Fu un’inesauribile fonte di iniziative politiche e culturali tra Roma e la Calabria, anche per ragioni professionali, come ispettore del Miur, tanto è vero che presto fu chiamato a ri-interessarsi dell’Albania, allorché il governo italiano, presieduto da D’Alema, istituì la Legazione Speciale per gli aiuti all’Albania, dopo il crollo del regime. Fu artefice dell’organizzazione della Conferenza delle Città albanesi più rappresentative (Tirana, Durazzo, Kruja) con le Comunità arbëreshe della Calabria più importanti (San Demetrio Corone, Lungro, Spezzano Albanese), che si tenne a Cosenza col patrocinio del Sindaco Giacomo Mancini. In tale occasione furono siglati, alla presenza dei Ministri dell’educazione d’Albania, Etem Ruka e d’Italia, Luigi Berlinguer (in video conferenza da Roma), i protocolli di intesa per scambi culturali e gemellaggi fra Tirana e San Demetrio Corone; Durazzo e Lungro; Spezzano Albanese e Kruja, città natale di Skanderbeg.
Fu promotore, altresì, della costruzione della coalizione dell’Ulivo, nonché del Partito democratico, ritenendo necessario dar forma in Italia ad un soggetto politico progressista, interclassista, ancorato ai principi dell’antifascismo e della Costituzione.
Il rientro definitivo a Spezzano Albanese non fu vissuto dal Pugliese come un “esilio civile” o “il malinconico autunno della propria esistenza”, bensì come una “nuova giovinezza”, grazie all’affetto ed il sostegno amorevole della propria compagna e sposa Silvana, che lo appoggiò e spronò a proseguire nell’impegno civile e intellettuale.
Difatti, iniziò, da subito, a lavorare concretamente per il comprensorio, partecipando nell’ottobre 2004 alla costituzione della Fondazione “Museo Internazionale della Memoria Ferramonti di Tarsia”, unitamente al Sindaco di Tarsia Franco Panebianco, alla prof.ssa Teresina Ciliberti (attuale direttrice del Museo), all’Ispettore Miur Francesco Fusca, al segretario, avv. Antonio Coscarelli, al prof. Folino (e tanti altri, compreso chi scrive), oltre che relatore in copiose iniziative culturali dell’anzidetta fondazione.
Nell’anno 2016 diede vita all’associazione “Polis”, con lo scopo di aiutare le civiche amministrazioni del comprensorio (Spezzano Albanese, San Lorenzo del Vallo, Tarsia e Terranova da Sibari), indipendentemente dal colore politico di ciascuna, a svolgere al meglio il loro lavoro al servizio delle Comunità.
Alla regia della predetta associazione, significativa è stata la battaglia referendaria a difesa della Costituzione italiana, la marcia della Pace, oltre che straordinario il “Patto Educativo Territoriale”, progetto magistrale, ideato dal Pugliese, che ha visto protagoniste le Scuole del territorio, approfondire le opere di Papa Francesco sulla Cura della Casa Comune, la Fratellanza fra i popoli, la Pace, i diritti e la solidarietà fra gli esseri umani, a partire dagli ultimi, i più deboli e fragili, gli "scartati" della terra.
Sebbene, negli ultimi mesi la malattia avesse fiaccato il fisico, il prof. Pugliese ha reagito con energia, organizzando “il Comitato Don Dossetti per la difesa della Costituzione”, ritenendo essenziale un dialogo con il mondo cattolico, ricco ancora di energie democratiche, del tutto necessarie alla costruzione di una società più libera e più giusta.
Ultimo capolavoro simbolico della propria esistenza è rappresentata dall’apertura della sezione ANPI di Spezzano Albanese (intitolata a Giovanni Rinaldi) di cui è stato eletto recentemente il Presidente il cui patrimonio (politico, morale e civile) ha lasciato in eredità alle giovani generazioni che dovranno continuare a combattere per la libertà, l’uguaglianza e la dignità di tutti gli uomini.
In queste poche righe è sintetizzata per sommi capi la lunga e complessa storia di un uomo di azione e di pensiero i cui tributi pubblici espressi in queste ore, da più parti, del tutto condivisibili, esprimono la grandezza del personaggio che è venuto a mancare.
Senza voler essere esaustivi, Aldo Pugliese, fu principalmente un “animale politico” la cui vera e reale capacità, sorretto dal suo “alto ingegno” e cultura, fu quella di decifrare il reale in anticipo, individuando e interpretando prima l’evoluzione dei processi e delle dinamiche politiche e sociali delle organizzazioni umane.
Tale virtù (che hanno pochi), sorretta da grandi ideali e principi morali universali, rappresenta il filo conduttore della sua esperienza umana, la quale deve tendere verso il bene supremo il cui impegno di tutti fonda le basi del cambiamento verso un mondo migliore.
Con la dipartita di Aldo Pugliese si conclude una fase storica del paese arbëresh, quella stagione dei grandi personaggi spezzanesi che hanno scritto pagine positive e di speranza per la propria terra.
Sentite condoglianze alla famiglia da parte di chi scrive e dalla redazione di dirittodicronaca.it.

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