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Villa Torano. Il dibattito infiamma i social. Si chiede verità e chiarezza

Villa Torano. Il dibattito infiamma i social. Si chiede verità e chiarezza
Agos

TORANO CASTELLO - Nessuna ricerca spasmodica di colpevoli. Nessuno vuole che la struttura sia chiusa. Ma si vuol vedere chiaro e soprattutto sapere la verità. Sui social, il dibattito sulla drammatica vicenda del focolaio esploso nella rsa Villa Torano è rovente. Sotto accusa i toranesi che pretendono la verità su quanto accaduto.

“È un loro diritto avere dei chiarimenti. L'unica certezza che abbiamo - si legge sulla pagina fb “Rivoluzioniamo Torano”, gestita dai giovani sostenitori della compagine amministrativa del sindaco Franco Raimondo - è che nessuna accusa può essere mossa nei confronti della nostra collettività. La nostra cittadinanza non ricerca a tutti i costi un colpevole con l'obiettivo di far chiudere la struttura. Queste sono accuse che non fanno onore né a chi le muove e né a chi le sponsorizza. La nostra gente pretende la verità sui fatti realmente accaduti nella vicenda Villa Torano dalle autorità preposte ad indagare e giudicare. È giusto - è scritto nel post - che si faccia luce al più presto perché lo merita la cittadinanza tutta ed, in modo particolare, lo meritano i pazienti ed i loro familiari. È giusto che se ci siano delle responsabilità chi ha sbagliato paghi e se non ci siano che venga tutelata la struttura e la società”.  Alla Regione si chiede tra l’altro di sapere se “Villa Torano, dove si consente di gestire pazienti Covid-19, presenta tutte le misure di sicurezza e le competenze necessarie per la tutela della salute dei pazienti e dei dipendenti”. Se agli interrogativi “dovessero arrivare risposte negative si proceda - è sottolineato nel post - ad una chiusura temporanea che consenta di sanificare l'ambiente e programmare una ripartenza con il piede giusto”. E su fb è nato il gruppo “Verità su Torano”.  Promotore è Luca Pellegrino, insieme ad un gruppo di persone libere che chiede risposte e rispetto per Torano.  “L’intento non è voler puntare il dito verso nessuno. Sarebbe sciacallaggio. A tutto il personale va la nostra vicinanza e solidarietà. La diatriba sui social fra dipendenti e cittadini - spiega Luca Pellegrino - non porta da nessuna parte, anzi nasconde e destabilizza un ambiente in cerca di verità. Non siamo e non vogliamo essere “tribunali di inquisizione”, ma pretendiamo rispetto dalle istituzioni e ancor più rispetto verso la massima autorità sanitaria del nostro comune, il sindaco, che dall’inizio della pandemia ha gestito la situazione con razionalità e buon senso”.  Pellegrino aggiunge: “Dobbiamo esseri seri e obiettivi: qualcosa non ha funzionato. Vogliamo che l’Asp sia chiara. La proprietà non si può limitare nel dire che andava tutto bene. Vogliamo che la nostra Governatrice Santelli spenda qualche parola in merito alla vicenda, mentre alla magistratura auguriamo buon lavoro. Non vogliamo trovare il capo espiatorio, - conclude Luca Pellegrino -  non siamo e non abbiamo le competenze, lo lasciamo fare a chi ne ha il dovere”.


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