Terranova, si accende il dibattito sullo statuto comunale In evidenza
- Azione Popolare scrive al sindaco Rumanò
- Scritto da Francesco Cassiano
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- Pubblicato in Esaro Politica
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TERRANOVA DA SIBARI - Nella cittadina sibarita si accende il dibattito sullo statuto comunale approvato con deliberazione del C.C. n. 30 del 4 luglio 2000 ed aggiornato con modifiche richieste dalla legislazione nazionale corrente. La normativa sugli statuti comunali e provinciali è regolata dal testo unico sull'ordinamento degli enti locali (TUEL).
In merito a questo importante problema, la locale associazione “Azione Popolare” ha inviato una lettera aperta al Sindaco di Terranova Ing. Francesco Rumanò in cui si evince: «A distanza di ormai 25 anni, oggi i cittadini si chiedono se lo Statuto comunale sia stato applicato nelle sue previsioni di garanzia democratica e di funzioni amministrative. Sta di fatto, che molte parti dell'articolato sono state ignorate e/o non applicate con grave danno della trasparenza, dei diritti collettivi e dei doveri dell'Ente. L’art. 28 -continua la lettera- stabilisce che il Consiglio comunale si articola in Commissioni Consiliari Permanenti. I cittadini si chiedono perché non viene attuata questa previsione vincolante. Tutte le Amministrazioni che si sono succedute dall'approvazione dello Statuto hanno “volutamente” ignorato il dovere attuativo e democratico dell'art. 28. I Consiglieri comunali nelle Commissioni previste dall'art.28 avrebbero la possibilità di approfondire e meglio conoscere i provvedimenti da approvare in C.C., giustificando ed argomentando le loro posizioni responsabilmente, avendo un ruolo attivo nella gestione dell'Ente». Inoltre, «Il Titolo III dello Statuto, che si riferisce agli istituti di partecipazione popolare, è largamente ignorato e manca di fasi attuative e di garanzia democratica. Le Consulte (art.46), il Referendum consultivo (art.50), il Difensore civico (art.56 e segg.) sono del tutto assenti dalla vita istituzionale e, non avendo provveduto all'approvazione dei relativi regolamenti entro i 180 giorni dall'entrata in funzione dello Statuto impediscono di fatto i diritti di partecipazione popolare e democratica dei residenti». Infine, i sottoscrittori della missiva si augurano che il sindaco si impegni con risolutezza nella direzione attuativa statutaria.
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