Cani randagi a Terranova, l’Amministrazione chiarisce
- «Accuse infondate e allarmismo ingiustificato»
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TERRANOVA DA SIBARI - «Negli ultimi giorni, l’opposizione ha pubblicamente denunciato presunti “morti sospette” tra i cani randagi presenti sul territorio, accusando l’Amministrazione di totale disinteresse, IMMOBILISMO, omettendo e tacendo - in modo deliberato - sulle numerose azioni concrete messe in atto per la tutela del benessere animale».
Lo rende noto l’Amministrazione comunale di Terranova da Sibari in un comunicato ufficiale, nel quale si legge ancora: «Tali dichiarazioni, gravi e infamanti, non solo non trovano alcun riscontro nei fatti, ma risultano pericolosamente fuorvianti alimentando allarmismi e panico. Il seme del dubbio che l’opposizione ha volutamente piantato denuncia, ancora una volta, la povertà di onestà intellettuale e il tentativo di fare politica sulla pelle degli animali e sulla serenità della nostra comunità. Come Amministrazione, respingiamo con fermezza ogni accusa e riteniamo doveroso fornire alla cittadinanza un quadro chiaro e documentato della situazione. È bene chiarire che gli uffici competenti, in collaborazione con le associazioni locali e i servizi veterinari, hanno avviato e portato avanti una serie di interventi finalizzati al monitoraggio della salute dei cani randagi, alla loro sterilizzazione e all’accoglienza presso strutture convenzionate. Tutto questo nel rispetto delle normative vigenti e con la massima trasparenza, il tutto è documentato. Tutti gli animali ritrovati privi di vita sono stati regolarmente seppelliti nel rispetto delle procedure di legge. Le cause dei decessi sono state certificate dall’ASP, come da protocollo. Gli atti ufficiali sono disponibili e consultabili. E da questi accertamenti, tra le cause dei decessi, non ci sono assolutamente riferimenti a ipotesi di avvelenamento (non lo diciamo noi… Lo dicono i certificati ASP). Inoltre, è stato già realizzato un progetto tecnico per la creazione di un’oasi canina, altro che fantasie, un’infrastruttura fondamentale per la gestione strutturata del fenomeno del randagismo. Per questo è stata già avanzata formale richiesta di incontro in Regione al fine di ottenere l’autorizzazione e le economie necessarie alla realizzazione dell’opera. Ciò che lascia perplessi - e non può essere taciuto - è che le denunce provengano da un ex Amministrazione che ha governato per dieci anni. Dieci anni nei quali non solo non è stata avviata alcuna seria politica per il contrasto al randagismo, ma non è stato nemmeno predisposto un regolamento comunale per il benessere animale, obbligatorio per legge. Un’eredità amministrativa disarmante, di cui oggi si vedono chiaramente le conseguenze. L’opposizione che oggi si prodiga in post social quotidiani a paladina della dignità di questi poveri indifesi, non ha mostrato lo stesso interesse quando era al governo del paese. L’Amministrazione continuerà a lavorare con responsabilità e rigore, al fianco dei cittadini e degli animali, nell’unico interesse del bene comune. L’immagine distorta del nostro paese che è stata veicolata su testate giornalistiche, basata su illazioni e non su fatti, non fa bene a nessuno - soprattutto quando non corrisponde alla verità. L’Amministrazione andrà avanti con serietà, dedizione e trasparenza. Le chiacchiere le lasciamo a chi ha già dimostrato - con i numeri e con i fatti - di non essere stato all’altezza del proprio compito».
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