...e raccontare con responsabilità!

Ebbene, ci siamo. E non è solo un cambio di layout (di grafica) o di piattaforma. È un cambio di pelle, di respiro, di visione.
Dopo mesi di lavoro, di giornate a migrare testi, di discussioni su pixel, banner e velocità di caricamento, dirittodicronaca.it riapre le sue pagine virtuali con un’ambizione antica quanto nuova: restare artigiani di verità in un tempo che premia la superficialità.

Bnl

Abbiamo deciso di portare con noi, in questa nuova casa digitale, quasi tutto ciò che abbiamo scritto, detto, fotografato. Il nostro archivio, invece, resterà raggiungibile all'indirizzo archivio.dirittodicronaca.it, anche se presto verrà alleggerito delle immagini al fine di garantire le prestazioni del nostro server. 
Vorrei dire grazie, e non è retorica, a chi questo “lavoro sporco” lo ha reso possibile. A chi ha smontato e rimontato pagine, titoli, link come fossero pezzi di un puzzle delicatissimo. A Eugenio Ribecco, redattore infaticabile; a Ferdinando Bruni, che si è occupato di tutta la parte grafica e tecnica per far sì che la nuova piattaforma prendesse vita; a Rosita Iantorno, traghettatrice di contenuti in questo mare di bit.
Inoltre, un grazie speciale va al mio fraterno amico Alcide Simonetti che, da sempre, sostiene, supporta e sopporta chi scrive. In un testo che mi condivise non molto tempo fa mi faceva riflettere sul valore dell'amicizia, quella vera. Ebbene, se posso sperimentare veramente questa esperienza, con senso di gratitudine, è solo grazie alla sua costante presenza.
Un grazie, inoltre, agli amici, colleghi e collaboratori Alessandro Amodio e Roberto Galasso, che da sempre contribuiscono con il loro fare al servizio dell'informazione sul territorio. Grazie a tutti quelli che sono passati e a quelli che collaborano con le varie rubriche: Domenico Marcello Gerbasi, Enrico Tricanico, Mario Gaudio e Concetta Donato. Date lustro a un progetto che, fortunatamente, parla in maniera “plurale” alla gente. Perché, lo ricordo a me stesso, dirittodicronaca.it non è di chi lo firma, ma di chi lo legge. E soprattutto di chi lo interroga.
Ma oggi non celebriamo solo un trasloco. Questo nuovo portale nasce con progetti nuovi, rubriche inedite che presto saranno lanciate, contenuti video che diano voce, volto e suono alle vostre storie. Vogliamo fare cronaca, sì, ma anche approfondimento. Vogliamo che ogni lettore possa trovare non solo la notizia, ma il contesto, l’analisi, la domanda in più. 
Non solo rubriche per chi ama la cultura, ma anche spazi di opinione e di denuncia; reportage e interviste per guardare il nostro territorio con occhi più larghi. E poi la sfida dei contenuti multimediali, perché la cronaca non è fatta solo di parole ma anche di immagini, voci, volti. E soprattutto di ascolto.
A chi ci legge chiedo un patto di reciproca fiducia: criticateci quando sbagliamo, segnalateci ciò che non va. Aiutateci a vedere quello che non vediamo. Questo giornale è un luogo aperto, un laboratorio di idee dove l’unica censura possibile è quella dell’indifferenza.
Parlare plurale e raccontare il reale, questa sarà ancora la nostra mission. Questo è il nostro mestiere. Questo è il vostro diritto.
A tutti voi, vecchi e nuovi lettori, un augurio di buona lettura.
Che non sia mai una lettura passiva, ma un dialogo.
Perché domandare è lecito, rispondere è dovere. E raccontare -sempre- è un atto di responsabilità.

L'Editoriale

Il nuovo giornale per continuare a parlare plurale

Ebbene, ci siamo. E non è solo un cambio di layout (di grafica) o di piattaforma. È un cambio di pelle, di respiro, di visione.Dopo mesi di lavoro, di giornate a migrare testi, di discussioni su pixel, banner e velocità di caricamento,...

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