Circolare in auto, checché se ne dica, diventa sempre più rischioso. Questo a dispetto dell’impiego di accorgimenti tecnologici sempre più sofisticati da parte delle case costruttrici. Il grado di pericolosità quindi, è da ricercare non tanto nel mezzo di locomozione, quanto nei comportamenti dei singoli utenti della strada e in particolare dei proprietari dei mezzi che circolano senza assicurazione obbligatoria o con contrassegno falsificato.
E’ ormai accertato, infatti, che su 45 milioni di auto che circolano in Italia, ben tre milioni rischiano tutti i giorni (e le notti), di vedersi confiscato il mezzo in caso di un normale controllo da parte delle forze dell’ordine preposte, oltre a incorrere in una sanzione abbastanza salata che va da 779,00 € a 3.119,00 €.
La diminuzione del grado di sicurezza sulle strade d’Italia, è quindi principalmente dovuta a questo 7% circa di “furbi” (ma che sarebbe meglio chiamare “incoscienti”), che, venendo scoperti in caso di incidente, in special modo se devono assumersi il torto, non fanno che aumentare lo stato di stress della controparte che subisce danni a persone e cose e non sa “che pesci pigliare”.
In verità la legge sull’assicurazione obbligatoria prevede e regolamenta anche questi casi che negli ultimi tempi stanno divenendo sempre più frequenti. Si tratta del cosiddetto “Fondo di garanzia per le vittime della strada”. Naturalmente la situazione di stress (che già sale di molto anche se nell’incidente hanno riportato danni i soli mezzi di locomozione), diventa di difficile gestione in una situazione del tutto anomala come quella in cui l’automobilista in torto viaggiava privo di copertura assicurativa. In questi casi, dopo l’intervento delle forze dell’ordine che verbalizzano i fatti, chi, ritenendo di avere ragione e non potendo rivalersi nei confronti della controparte in quanto priva di polizza Rca (Responsabilità civile automobilistica), può appellarsi al Fondo di garanzia per le vittime della strada, che ha proprio lo scopo di provvedere al risarcimento dei danni causati da veicoli non assicurati. Naturalmente l’iter non è dei più facili e veloci.
Innanzi tutto il proprietario del veicolo (che non è detto che sia il conducente), deve pagare entro 15 giorni una sanzione di circa 900 €uro e stipulare una polizza assicurativa valida per almeno sei mesi. Si possono immaginare le difficoltà che si incontrano in caso si abbia a che fare con extra comunitari non in regola con le varie disposizioni in fatto di regolarizzazione dei flussi migratori.
Tutta questa massa di automobilisti che percorrono quotidianamente il territorio nazionale privi di assicurazione obbligatoria provocano ulteriori danni nei confronti degli onesti. Essi infatti contribuiscono a far lievitare in maniera abnorme i prezzi delle polizze (non ho mai capito perché li chiamano “premi”) che le varie compagnie di assicurazione praticano alla propria clientela.
Sta di fatto che le compagnie assicuratrici, per difendersi da chi simula incidenti mai verificatisi, seppure di piccola entità (colpo di frusta), spalmano l’aggravio di spesa ancora e sempre sugli automobilisti tutti, compresi gli onesti, che, in quanto tali, non avendo mai denunziato sinistri, si vedono addebitati aumenti continui dei premi assicurativi, che vanno a coprire i maggiori costi per rimborsi ai più furbi e disonesti ai quali vengono giocoforza accomunati.
Il circolo vizioso rischia di allargarsi facendo incrementare il numero degli onesti che denunziano incidenti mai verificatisi. Tanto - dicono - paga l’assicurazione. Cioè, in pratica essi stessi, assieme a tutti gli altri.
Il triste fenomeno dei falsi incidenti raggiunge livelli stratosferici in modo particolare in alcune realtà urbane del Meridione d’Italia ove, peraltro, il fenomeno trova parziale spiegazione se non certo giustificazione nelle precarie condizioni economiche generali e dei singoli soggetti in particolare che non possono permettersi di sostenere l’onere di spesa per una polizza assicurativa che per un neo assicurato va dai 2.000,00 euro in su, incendio e furto escluso. Se si aggiungono il costo dell’auto, del bollo e della manutenzione, si raggiunge una spesa mensile di circa 500,00 euro.
A queste condizioni più di un “onesto” cittadino, (ormai ex onesto), magari per sua stessa colpa per aver denunciato o amplificato nel suo passato di automobilista sinistri poco più che banali o addirittura inesistenti, decide di rischiare.
Sono loro le mine vaganti che circolano sulle strade d’Italia. Quando si viene coinvolti in un incidente d’auto, dopo aver costatato di essere stati baciati dalla fortuna e aiutati dalla tecnologia per aver salvato la pelle, è il caso di sperare in un supplemento di fortuna che vi eviti l’incontro con una mina vagante, ovvero un automobilista privo di copertura assicurativa.

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