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anna de blasiIl sei Febbraio scorso è stata la Giornata Mondiale per l’eliminazione delle mutilazioni femminili. Secondo la stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono oltre centomila le bambine, ragazze, donne, che hanno subito questa atroce mutilazione. L’Africa è il continente in cui il fenomeno è più diffuso, ma questa pratica avviene anche in Medio Oriente, in alcuni paesi asiatici ed in alcune regioni dell’India.

La mutilazione avviene principalmente su bambine dai quattro ai quattordici anni, ma può avvenire anche durante il primo anno di vita. Questa pratica criminale ha gravissime conseguenze fisiche, psicologiche, sessuali. E’ una vera e propria violazione di diritti umani. Una delle più ignobili. E’ un modo per sottomettere ed umiliare, compromettendo la vita sessuale, la vita stessa. E’ necessario parlarne, scriverne, mobilitare l’opinione pubblica, la società civile, le istituzioni. E’ necessario urlarla la nostra rabbia di donne. Ogni donna mutilata è nostra figlia, nostra madre, nostra sorella. Sono le nostre stesse carni ad essere mutilate. E’ necessario rendere le donne, tutte le donne, più consapevoli dei propri diritti. E’ necessario farlo subito. Farlo ora.

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