In molti spot pubblicitari, la maggior parte, le scene di vita quotidiana appaiono come un infinito idillio. Certo negli anni le pubblicità si sono un po’ evolute, o almeno ci hanno provato, non potendo del tutto ignorare determinati cambiamenti culturali e sociali. Ma anche il tutto un mordi e fuggi di un famoso spot è decisamente lontano dalla realtà. La lei di turno protagonista della réclame nonostante l’affanno espresso a parole è sorridente, perfettamente truccata, i capelli freschi di piega, il maritino sorridente, i figli perfetti, bravi, ubbidienti.
C’è forse bisogno di aggiungere altro??? La mattina mi alzo dal letto e non sono già truccata come per magia, tanto meno pettinata, o sorridente. Il saluto fra me e mio marito avviene con un rapido cenno del capo, più che da uno spot sembriamo usciti da un film muto, Ginevra, che ha iniziato a camminare, appena si sveglia è pronta a devastare casa, nella sua poetica e caotica esplorazione del mondo, non beve il latte con serafica serenità, e le mie mattine le trascorro inseguendo Ginevra fra latte e pappe. La nostra casa non è perfettamente in ordine, ed anche il mio armadio, un tempo sembrava una boutique, è diventato campo di battaglia per Ginevra, è tutto un po’ sottosopra, ed i pavimenti non brillano, ma sono … decorati dai pupazzetti di Ginevra, sparsi un po’ ovunque. Io non so se nella realtà esistono donne da spot, con case perfette, giochini non sparsi a terra, sorrisi e colazioni da commedia anni cinquanta. Se così fosse i miei vivissimi complimenti, e chissà forse anche un po’ di (in)sana invidia per il loro tenere le fila delle cose sempre in perfetto equilibrio. Ma io, Ginevra e mio marito appassionato di storia antica (Ginevra ascolta una ninna nanna davvero originale…) viviamo nel nostro caotico mondo di pupazzi, e di buongiorni accennati, fra stanchezza, ricordi, e tenerezze vere. Noi viviamo la vita vera, immersi fra le nuvole ed il sole dell’esistenza.