Navanteri

anna de blasiCapita, non dovrebbe ma capita, di trovarsi in ospedale con il proprio/a figlio/a. Capita di dover fare dei controlli di routine, e che per varie circostanze esistenziali di fare la spola fra la Lombardia e la Calabria, Milano e Cosenza, in questi casi si notano le differenze, saltano agli occhi, ci si perde, durante le lunghe, interminabili ed  insostenibili attese nei corridoi nell’analisi di luoghi comuni.

E’ un modo, anche, per ingannare l’attesa, discorrere sul tempo e sull’età, sulle differenze fra Nord e Sud, che è un po’ uno sport nazionale. E senza voler aprire una diatriba (banalmente la penso come il poeta “Ogni terra è la mia terra”) fra Nord e Sud, quest’ultimo, meraviglioso ed amatissimo sembra uscirne sconfitto, almeno se si parla di strutture e sanità (tralasciando il sole ed il mare. E il cibo. E il calore della gente. Ed i paesaggi e tanto altro ancora come, per dirla con Rino Gaetano, “Quell’uva rubata al filare e la donna nel lutto di sempre”). La sanità del sud ha, volendo usare un eufemismo, sempre avuto delle problematiche. Capita di tornare come Ulisse nella propria Itaca, e quindi di usufruire dei suoi servizi. Magari con qualche pregiudizio (è semplicemente apprensione mammesca). E  con il fiato in gola ci si rivolge alla struttura preposta, nel  caso di specie, Cosenza, Annunziata, Pediatria. E tutto ciò di cui si aveva paura o pregiudizio scompare all’apparire del Primario, Dottor Sperlì: competente, gentile, anche più del dovuto (gli intoppi burocratici non mancano mai, ma lui, come il medico delle fiabe, ha risolto tutto), paziente, serio. Un medico. Il medico dei bimbi. Umano ed attento. Del Sud. Il nostro Sud. Con la nostra bella gente. E le nostre eccellenze. Perché al di là dei luoghi comuni, ci sono le competenze, gli ospedali che funzionano, a Nord come a Sud, ci sono medici che salvano le vite, lontani da scandali e sensazionalismi, che nel loro silenzio ridanno vita ad un bimbo. Ed a una mamma. A Milano come a Cosenza, perché oltre a sole/mare/ cibo… “Anche questo è Sud” (Rino Gaetano).

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