Monica Triglia giornalista e scrittrice è partita in un viaggio con Medici senza Frontiere per tentare di raccontare le storie delle donne che lavorano per quest’organizzazione e delle loro assistite. A queste donne dimenticate ha regalato una voce.

Bnl

Devo dire che ci è riuscita benissimo, e il suo libro “L’altra faccia della terra” oltre che un diario della sua personale esperienza, è una raccolta d’interviste alle donne di MsF incontrate in Pakistan ad Haiti, in Guatemala, in Malawi e a Lampedusa; psicologhe, medici, ingegneri, ragazze che abbandonano promettenti carriere per dare cure, conforto e speranza ad altre donne, quelle nate dalla parte “sbagliata” del mondo. Lo staff di MsF è composto al cinquantadue per cento da donne, donne che soccorrono ovviamente anche bambini e uomini ma che per analogia capiscono meglio le sofferenze femminili.
Le pagine di questo libro descrivono in modo coinvolgente le ingiustizie, le povertà le violenze a cui le donne di queste terre sono sottoposte, a dimostrazione di come nelle situazioni estreme la donna è da sempre debole tra i deboli.
Nelle guerre perdono i loro mariti e i loro figli, diventano bersagli di violenza sessuale, nei campi dei rifugiati vittime di vessazioni e stupri, vengono torturate e uccise dal padre per aver cercato, con il ragazzo che hanno  scelto, una vita diversa, e a Guatemala City capita persino che una ragazza viene violentata alla fermata di un autobus o in mezzo ad un mercato pieno di gente, senza che nessuno provi ad aiutarla.
Leggendo il libro pensavo al senso di rabbia e angoscia che provano le donne di MsF. Come si fa a sostenere lo sguardo di una bambina vittima dello stesso abuso di cui era stata vittima sua madre trent’anni prima? Dove si trova la forza e la tenacia di continuare a lottare contro realtà che sembrano non riuscire a cambiare?
La risposta l’ho trovata alla fine del libro, le operatrici di MsF non hanno la presunzione di risolvere situazioni che sembra impossibile cambiare, sono donne che credono che ciò che fanno abbia un senso senza avere la pretesa di cambiare il mondo. Cercano di dare sollievo alle sofferenze di chi non si aspetta più niente di positivo dalla vita.
Una carezza può essere tutto e niente, niente se si pensa a cosa quella donne ha subito prima, ma è tutto perché rappresenta  una risposta alla sua richiesta di aiuto, è la fine di una sensazione di solitudine senza via d’uscita.
Difendere chi non può difendersi, rifiutare la convenzione diffusa che i Paesi poveri meritino un’assistenza sanitaria di terza categoria, dare forza a chi non ce l’ha e soprattutto dar voce a chi non ce l’ha, a chi subisce e soffre nel silenzio per paura o per vergogna sono i principi che accomunano le protagoniste di questo libro, che almeno ai mie occhi sono le vere eroine del nostro tempo.

Autore: Monica Triglia
Editore: Mondadori
Collana: Strade blu,
pag.: 180
ISBN: 978880461416

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