ALTOMONTE - Tra i beni culturali di Altomonte, riconosciuti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Cosenza, si aggiunge con decreto n.191 del 26/06/2025 Palazzo Pancaro.
Già palazzo Zottarelli, è situato nel cuore del centro storico di Altomonte, borgo la cui fondazione risale al IX secolo. Tra la scalinata della chiesa di Santa Maria della Consolazione e la Torre de’ Pallotta, entrambe strutture di origine normanna dell’XI secolo, si apre uno scenario di grande suggestione.
Scendendo, più a sud vi è la piazza Balbia, che nel medioevo era il “balium”, luogo delle assemblee pubbliche. L’edilizia storica presente e le diverse trasformazioni subite testimoniano le vicende storiche che hanno coinvolto Altomonte. La storia documentata inizia con l'arrivo dei Normanni che, alla metà dell'XI secolo, con i fratelli Ruggero e Roberto d'Altavilla (detto il Guiscardo), conquistarono la Calabria. Nei secoli successivi, con l’avvento del feudalesimo, un ruolo importante è stato occupato dalle famiglie nobiliari, in particolare dai Sangineto e dai Sanseverino. La proprietà dei Sangineto sul feudo di Altomonte durò fino al 1381, anno in cui il matrimonio tra Margherita, ultima discendente della famiglia Sangineto, e Venceslao Sanseverino segnò il passaggio di tutti i possedimenti da una famiglia all'altra. I Sanseverino, conti di Tricarico e Chiaromonte, detennero il feudo di Altomonte fino al 1606, anno della morte senza eredi di Niccolò Bernardino Sanseverino. Il feudo fu poi venduto a Lucrezia Carafa, ma nel 1637 venne ricomprato da Luigi Sanseverino, appartenente ad un ramo cadetto della famiglia, quello dei conti. Il feudo fu così nuovamente in mano ai Sanseverino che lo detennero fino all'avvento delle leggi eversive che colpirono Tommaso Sanseverino, XX conte e ultimo feudatario di Altomonte. Dalla bibliografia riportata non è possibile risalire con certezza al periodo di fondazione del Bene in oggetto, le datazioni riportate oscillano dai secoli XV-XVI al secolo XIXUna lapide posta sul prospetto principale, indica: “QUESTA STORICA DIMORA RISALE AL 1500, DA SECOLI APPARTIENE ALLA FAMIGLIA PANCARO CHE DIEDE AQUESTA TERRA MEDICI DOTTI, POLITICI ILLUMINATI, FINI LETTERATI, VALOROSI MILITARI, TRA GLI ALTRI, QUI L’8LUGLIO 1897 NACQUE IL DOTTOR LUIGI PANCARO, UOMO DI SCIENZA E AFFERMATO RICERCATORE, MEDICOPERSONALE DI SAN PIO DA PIETRELCINA, LE CUI VENERATE STIMMATE EGLI MEDICO’ E CURO’. A PERENNERICORDO SUO E DELLA FAMIGLIA L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE E LA CITTADINANZA DI ALTOMONTE, GRATI ECOMMOSSI, QUESTA LAPIDE PONGONO”. La lapide riporta la data 19 maggio 2007. Provenzano, nel 2022, scrive: «l’antico palazzetto fu inglobato in una più ampia ed appariscente costruzione (…)». Fu costruito all’inizio del ‘600 e ristrutturato nell’800. Sembra plausibile affermare che il Palazzo sia stato costruito su edifici preesistenti, essendo collocato in un tessuto storico edificato fin dal IX secolo. Un ruolo importante per l’evoluzione costruttiva del Palazzo fu ricoperto da Tarquinio Zottarelli, nativo di Saponara attuale Grumento Nova (PZ), fiduciario dei Sanseverino, signore di Altomonte. Il rapporto fiduciario tra i Sanseverino e i Zottarelli è continuo nel tempo ed è riportato in diversi testi. Basti ricordare che: «Il 12 Luglio 1736 Lorenzo Gallo d’Altomonte vende al principe Luigi Sanseverino, rappresentato dal sig. Tarquinio Zottarelli, una casa di Altomonte, posta nella contrada della Giudeca, per il prezzo di ducati centoventi». Palazzo Pancaro esprime la sua bellezza attraverso la sua semplicità unica con un portale che riporta indietro negli anni di una bellezza straordinaria. Altomonte, tra i borghi più belli d’Italia. continua ad avere un ruolo determinante per il territorio e per il turismo in Calabria riuscendo sempre ad offrire ai visitatori un eccellente patrimonio culturale e artistico. Un motivo in più per dedicare una visita all’antico borgo. Un Sindaco lungimirante diceva «Non si può considerare di essere appieno conoscitori della Calabria, se nell’arco della propria vita, non si dedica una visita ad Altomonte».