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TERRANOVA DA SIBARI - A pochi mesi dal voto amministrativo, si infiammano i toni della sfida elettorale fra il Sindaco uscente, Luigi Lirangi, e l’aspirante alla carica, Francesco Rumanò.
L’argomento del momento è la ex discarica consortile di Fossa dello Zingaro, ormai chiusa da oltre un decennio, ma che a detta dell’Alternativa, il movimento politico che fa capo, appunto all’ing. Rumanò, continua a produrre effetti pericolosi.

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In particolare, è la vasca di raccolta del percolato ad essere attenzionata, per via delle perdite di liquido che si riversano nella campagna circostante.
A seguito di reiterate lamentele della popolazione, soprattutto di chi coltiva terreni in quell’area, il gruppo di minoranza in consiglio comunale ha rotto gli indugi e ha denunciato la situazione, sottolineandone la pericolosità e la gravità. Il percolato, infatti, è un liquido che si riproduce nella discarica sotto l’azione delle acque meteoriche e che deve essere opportunamente smaltito una volta depositatasi in apposite vasche di raccolta. Se disperso (infiltrazione nel terreno) nell’ambiente può provocare gravi danni a colture, falde acquifere, animali ecc.
«Chi denuncia -si legge nella nota de L'Alternativa- si assume la responsabilità che da tale atto deriva, ma adempie a un dovere delle istituzioni, e la minoranza è, per fortuna, ancora una istituzione con precisi obblighi verso la cittadinanza che l’ha eletta, e non deve girarsi dall’altra parte, per cui il capogruppo dell’opposizione, ing. Rumanò, rivendica la bontà dell’azione svolta e coglie l’occasione per sollecitare l’amministrazione in carica ad intervenire opportunamente per una rapida e definitiva soluzione del problema sistemando la vasca di raccolta del percolato e altre eventuali e probabili perdite dalla discarica».

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