SAN MARCO ARGENTANO - Si accende nuovamente il dibattito politico attorno al Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) di recente apertura nel territorio comunale di San Marco Argentano. A sollevare dubbi e critiche è il gruppo consiliare di minoranza Popolari e Democratici, che in una nota diffusa denuncia presunte incongruenze legate al ruolo di una consigliera comunale di maggioranza.
Secondo quanto riportato dal gruppo di opposizione, già nel mese di febbraio erano circolate voci circa un coinvolgimento diretto della consigliera all'interno del centro. In quell’occasione, tuttavia, l’interessata aveva smentito ogni tipo di impiego formale, dichiarando pubblicamente di svolgere solo attività di volontariato. «Oggi però -scrivono i consiglieri di minoranza- emergono nuovi elementi che sembrerebbero confermare l’effettivo impiego della consigliera nel CAS. Se tali circostanze fossero confermate -continuano- si tratterebbe di un fatto grave, che solleverebbe seri interrogativi sull’intera vicenda e sull’effettiva trasparenza dell’operazione». La minoranza punta il dito contro quella che definisce una “narrazione giustificativa” inizialmente costruita attorno a parole come “tirocinio”, “volontariato” e “buone azioni”, e invita a riflettere se l’appoggio politico ricevuto dal centro d’accoglienza sia stato realmente “motivato da spirito civico o da interessi personali”. «In un momento in cui si invocano etica, trasparenza e servizio alla comunità -conclude la nota- è lecito chiedere chiarezza. I cittadini meritano coerenza e correttezza. E quando la fiducia viene compromessa, un passo indietro politico non è solo opportuno: è doveroso».