Il 23 Marzo un pezzo dell’infanzia di noi tutti è andato via. Perso nelle praterie del ricordo: è morto Gino Tortorella, il nostro Mago Zurlì. È stato amatissimo dai bambini. Avrebbe compiuto 90 anni a Giugno. Ha emozionato ed entusiasmato diverse generazioni di giovanissimi spettatori. Ha condotto lo Zecchino d’oro per quasi 50 anni. Ha regalato attraverso uno schermo un mondo fatato, essendo stato egli stesso fiabesco. La sua vita è stata quasi totalmente dedicata alla tv, come presentatore, autore e regista.
È stato un’icona televisiva. Lo Zecchino d’oro è stato una sua creatura. Un programma fatto dai bambini, e pensato per i bambini: a loro misura. Le esibizioni non ricalcavano gesti adulti, come accade oggi in tanti shoow, dove oltre che le movenze anche i testi delle canzoni non sono proprio legati al mondo dell’infanzia. I bambini con Mago Zurlì sono stati semplicemente bambini, poi è ovvio un programma televisivo non è un asilo montessoriano, qualcosa di artefatto c’è sempre: è la tv, bellezza… Con la sua inconfondibile mantella azzurra e la bacchetta magica diventa ideatore di sogni. Egli stesso, in qualche modo, sogno avvolto da una nuvola turchese. Ha scritto libri per ragazzi, e per non essere intrappolato nel ruolo iconico di Mago Zurlì ha realizzato altri prodotti televisivi, come: “Chissà chi lo sa?”, “Scacco al Re”, “Classe di ferro”, “La luna nel pozzo”, “Bravo, bravissimo”. Negli anni 70 aveva smesso di essere Mago Zurlì, ma per tutti rimase il suo personaggio, forse, perché da sempre l’Italia ha avuto bisogno più che di magia di un mago…