Da poche ore è partita formalmente la campagna elettorale per l’elezione del Presidente della Regione Calabria ed il rinnovo del Consiglio regionale.
Sono tre le coalizioni in campo: quella di centrodestra, guidata dal presidente dimissionario Roberto Occhiuto, quella del centrosinistra, guidata dall’europarlamentare Pasquale Tridico, e quella rappresentata da Francesco Toscano.
Otto sono le liste a sostegno di Roberto Occhiuto (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Udc, Noi Moderati, Forza Azzurri e “Occhiuto Presidente”, Sud chiama Nord), mentre sei sono quelle dello sfidante, Pasquale Tridico, candidato del “campo largo” ovvero “larghissimo”, costituito dal Pd, M5S, Avs, Casa dei Riformisti (Federazione riformista, Psi, Italia viva, Azione, +Europa, Partito repubblicano), Democratici progressisti, Tridico Presidente, invece Francesco Toscano correrà con una sola lista, denominata “Democrazia sovrana e popolare”.
Al momento, checché se ne dica, non essendoci traccia di programmi politici, se non meri slogan propagandistici, i cittadini calabresi saranno costretti ad orientarsi nelle proprie scelte alla solita maniera, fondandosi, esclusivamente, su valutazioni ideologiche e/o “personali”, invece che su idee e proposte concrete, fattibili e sostenibili.
Per cui, alla fine, la competizione di ottobre si ridurrà ad un mero referendum, vertente sulla conferma dell’attuale Governatore e Giunta di centro-destra uscente e, giammai, come l’occasione per stabilire democraticamente l’orizzonte a cui la Regione Calabria dovrebbe tendere per i prossimi cinque anni.
In ogni caso, chiunque vada non potrà che avviare azioni finalizzate a stimolare il rafforzamento della crescita del Pil regionale, aumentata dello 0,8% nel 2024 con una lieve flessione rispetto all’anno precedente, nonché dare impulso all’aumento del tasso di occupazione, rimasto stabile lo scorso anno (+0,2%), ma ancora lontano dagli standard, oltre che mantenere vivo il trend positivo dell’export (+9,4%) e del turismo (+3%), segnali importanti, che tuttavia non sono ancora sufficienti.
Quindi, non bisogna sprecare le opportunità offerte dal Pnrr la cui attuazione è uno dei fattori decisivi per la creazione di condizioni di crescita strutturale su cui innestare processi di sviluppo sostenibili nel tempo.
Sotto altro profilo la tornata elettorale del 5 e 6 ottobre avrà ricadute anche indirettamente su Spezzano Albanese, essendosi il Sindaco, Ferdinando Nociti, candidato come consigliere regionale con la lista Tridico Presidente.
Francamente, per chi lo conosce a fondo, la presentazione della candidatura del primo cittadino spezzanese non è una sorpresa, atteso che queste elezioni potrebbero rappresentare per lui l’ultima occasione per rientrare nei giochi politici sovracomunali, dopo, purtroppo, la ferita ancora aperta del 19.03.2022 (Elezioni provinciali), nonché il deludente risultato regionale del 26.01.2020, avendo ottenuto 1919 voti di preferenza nelle fila del Pd (circoscrizione Nord), nonostante la forza elettorale del navigato amministratore fosse ipoteticamente più elevata.
D’altronde, pur riconoscendo le legittime aspettative personali del Sindaco, è d’obbligo interrogarsi sulle opportunità politiche della candidatura in una fase delicata della vita cittadina arbëreshe, impegnata ad affrontare delle questioni decisive, nonché soprattutto riflettere se la predetta competizione elettorale, intrapresa dal primo cittadino, possa risultare concretamente utile a Spezzano Albanese.
In ogni caso, l’anzidetta scelta sovraespone il paese, anche, per come è arrivata la candidatura Nociti, ambito da entrambe le coalizioni.
Pertanto, appare lampante che nessun rischio potrebbe temere Nociti dall’eventuale risultato negativo dell’alleanza di cui fa parte, perché tornerebbe serenamente a fare il sindaco, mentre, al contrario, questi avrebbe tutto da guadagnare (e in tal caso potrebbe beneficiarne anche Spezzano Albanese) casomai si verifichi la vittoria di Tridico.
Dunque, comunque vada in questa vicenda, rischia soltanto il contraente debole che è la comunità spezzanese.