ALTOMONTE - Il Consiglio dei ministri ha ufficializzato lo scioglimento del Consiglio comunale di Altomonte. Il provvedimento comporta il commissariamento dell’ente per diciotto mesi. La misura, proposta dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, arriva a seguito degli accertamenti della commissione d’accesso, che ha rilevato infiltrazioni e pressioni della criminalità organizzata tali da compromettere la piena autonomia decisionale e la correttezza dell’operato amministrativo.
Il percorso che ha portato al decreto di scioglimento è stato breve, ma scandito da passaggi ben definiti sul piano investigativo. Tutto è iniziato con l’arrivo della Commissione prefettizia per l’accesso agli atti, insediata e ufficializzata il 30 gennaio 2025, accolta con rispetto e collaborazione dal primo cittadino, Gianpietro Coppola. Nel corso dei mesi, gli ispettori inviati dal Prefetto di Cosenza hanno esaminato documenti amministrativi, tra cui delibere, contratti e appalti, ricostruendo il quadro necessario a redigere la relazione conclusiva poi trasmessa al Ministero dell’Interno. Sulla base di quel dossier, e accertata la presenza di elementi riconducibili a un possibile condizionamento mafioso, il Consiglio dei ministri ha applicato quanto previsto dall’articolo 143 del Testo unico degli enti locali, procedendo allo scioglimento del Consiglio comunale.
L’articolo 143 del Decreto legislativo 267/2000 rappresenta il quadro normativo che permette allo Stato di sciogliere un Consiglio comunale o provinciale quando emergono condizionamenti delle organizzazioni criminali. La disposizione si attiva nei casi in cui tali interferenze, dirette o indirette, risultano tali da alterare la libertà di azione degli organi elettivi, compromettere la correttezza dell’attività amministrativa e incidere sulla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.
La guida del Comune di Altomonte è stata subito assunta da una Commissione straordinaria composta da tre funzionari nominati dal Governo, che sostituiscono Sindaco, Giunta e Consiglio. Per i prossimi diciotto mesi, prorogabili fino a ventiquattro, i commissari avranno il compito di ristabilire la legalità, rivedere gli atti ritenuti critici, assicurare la gestione ordinaria e accompagnare l’ente verso nuove elezioni libere da condizionamenti.
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