Grande partecipazione tra sport, natura e tradizione

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ROGGIANO GRAVINA - Tra sentieri immersi nel verde, si è svolto nel cuore della provincia cosentina l’atteso Equiraduno Provinciale/regionale 2025, un evento che ha saputo unire passione e territorio, sport e cultura. 

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Si è svolto quest’anno con questi presupposti il I° Equiraduno Roggiano San Marco diretto da Enrico Labrusciano, personalità storica nel mondo equestre con ormai oltre venticinque anni di esperienza ed i suoi più stretti collaboratori Francesco Ziccarelli, appartenente all’associazione “Gli Amici a Cavallo” di Roggiano Gravina e Daniele Serra Daniele, appartenente all’associazione “Serra Ranch” di San Marco. L’evento tenutosi a Roggiano Gravina li ha visti come primi classificati regionali per le presenze registrate con 146 splendidi cavalli di ogni razza e oltre 800 partecipanti. Gli amici a cavallo, diretti appunto da Labrusciano, dopo aver raggiunto lo splendido traguardo, si sono già rivolti per l’anno 2026 riferendo ai partecipanti che inseriranno altre novità nel mondo equestre in modo particolare valorizzando sempre di più il territorio Calabrese e la loro splendida valle dell’Esaro. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con le associazioni equestri locali, ha riunito decine di cavalieri e appassionati provenienti da tutta la provincia, trasformando la giornata in una vera festa della natura e dell’identità calabrese. L’itinerario dell’equiraduno ha attraversato paesaggi di rara bellezza: altopiani panoramici e antichi tratturi che un tempo collegavano i borghi della transumanza. Ogni tappa è diventata occasione per riscoprire un frammento della memoria rurale e delle tradizioni contadine che hanno plasmato l’anima della Calabria. Cavalcare tra questi scenari significa entrare in sintonia profonda con il territorio, viverlo con lentezza, coglierne i silenzi e le sfumature. È una forma di turismo esperienziale che non consuma, ma custodisce: un modo per promuovere il paesaggio attraverso l’incontro tra uomo, animale e natura. L’equiraduno non è solo una manifestazione sportiva, ma un progetto di valorizzazione integrata del territorio. Accanto ai momenti di escursione e di dimostrazione equestre, si sono tenuti incontri dedicati alle produzioni locali, alle tradizioni artigianali e all’enogastronomia calabrese. I partecipanti hanno potuto degustare prodotti tipici - dai formaggi d’altura ai vini delle colline ioniche - e scoprire la rete di agriturismi e percorsi naturalistici che fanno della Calabria una regione di straordinaria diversità ambientale. Come ha sottolineato il presidente dell’associazione organizzatrice, «promuovere il turismo equestre significa promuovere la Calabria vera: quella dei sentieri, dei borghi e delle comunità che vivono ancora a contatto diretto con la terra». In un tempo in cui la velocità domina, l’equiraduno diventa simbolo di un’altra idea di progresso: quella che rispetta i ritmi della natura e riconosce il valore della lentezza. Il cavallo, da sempre compagno di lavoro e di viaggio, torna protagonista di un modo di vivere che unisce equilibrio e rispetto per l’ambiente. L’evento ha anche un valore educativo e sociale: favorisce il dialogo tra generazioni, il recupero delle tradizioni e l’educazione ambientale dei più giovani. La dimensione collettiva e conviviale, pranzi comunitari, musica popolare, narrazioni orali, restituisce il senso profondo della Calabria come terra di ospitalità e di memoria condivisa. L’Equiraduno Provinciale non è soltanto un evento sportivo, ma un racconto itinerante della Calabria stessa: delle sue colline che guardano il mare, dei suoi borghi sospesi tra mito e realtà, delle persone che scelgono di restare e di custodire la bellezza. Ogni edizione diventa una testimonianza viva di come la promozione del territorio possa coniugare tradizione, turismo sostenibile e sviluppo locale. Cavalcare tra le colline calabresi significa attraversare secoli di storia e di natura, ma anche proiettare la regione verso un futuro in cui la cura del paesaggio e la cultura dell’accoglienza diventino la vera forza del Sud.

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