Anna De Santis spiega le motivazioni della sua scelta

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SPEZZANO ALBANESE - «Negli ultimi anni ho contribuito alla vita del Partito Democratico, dapprima come componente della Direzione provinciale e oggi come membro dell’Assemblea provinciale. Ho sempre creduto nel valore della partecipazione, del confronto democratico e dell’impegno civile come strumenti fondamentali per costruire comunità più giuste, solidali e inclusive. Con senso di responsabilità e dopo un’attenta riflessione, ho deciso di rassegnare le mie dimissioni dalla direzione del Circolo PD di Spezzano Albanese».

È quanto si legge in una nota diffusa da Anna De Santis, dirigente del Circolo PD di Spezzano Albanese, che annuncia le proprie dimissioni: «La mia scelta nasce dalla constatazione di una fase di prolungata inattività e di progressivo indebolimento politico del Circolo, che da tempo non rappresenta più un punto di riferimento per iscritti e cittadini. Da anni manca un reale slancio politico, un dibattito costruttivo e una presenza effettiva sul territorio. A ciò si aggiunge la scelta, in occasione delle recenti elezioni regionali, di sostenere una candidatura esterna al Partito Democratico, seppur collocata nel cosiddetto campo largo. Una decisione che considero politicamente discutibile e che ha ulteriormente indebolito la credibilità e l’autonomia del PD a livello locale. Questa situazione locale si inserisce in un quadro più ampio di difficoltà politica che riguarda l’intera regione. Le recenti elezioni regionali in Calabria hanno consegnato al centrosinistra un risultato deludente, con il Partito Democratico fermo intorno al 13-14% e in calo di rappresentanza. Anche in provincia il partito ha registrato un arretramento significativo, segno di un progressivo distacco dai territori e da un elettorato che non si riconosce più in un progetto politico chiaro e condiviso. La mia non è una decisione dettata da polemiche personali, ma da coerenza politica e rispetto verso il progetto in cui continuo a credere. Continuare a far parte di un contesto che non riconosco più nel metodo e nelle priorità significherebbe tradire il senso del mio impegno e dei valori che mi hanno spinta ad aderire al Partito Democratico. Resto convinta che il PD debba ritrovare radicamento, passione e coerenza nei territori, a partire proprio da realtà come la nostra. Servono partecipazione, ascolto e un rinnovato impegno collettivo per tornare ad essere una forza credibile, aperta e profondamente connessa ai bisogni delle persone».

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