Maggioranza e opposizione allo stesso tavolo per parlare delle Terme spezzanesi

SPEZZANO ALBANESE - «Quattro milioni di euro probabilmente saranno finanziati dalla regione Calabria per le nostre terme». È quanto annunciato dal sindaco Ferdinando Nociti, durante l’incontro di ieri sera, tenutosi nella Sala Consiliare a Spezzano Albanese, organizzato dal gruppo di opposizione guidato da Rossana Cucci, per parlare della questione sulle terme.

La discussione ha permesso di approfondire la situazione attuale e le prospettive future per il rilancio. La consigliera Grazia Nociti ha aperto il dibattito e sottolineato l’importanza della trasparenza sulla gestione del complesso termale. «Siamo a un bivio -ha dichiarato- da un lato la realtà del degrado e dell’abbandono, dall’altro la promessa di una rinascita».
Il consigliere Daniele Piragine ha reso noto che «nonostante una spesa di 20.000 euro e una di 11.000 euro alla ditta incaricata, lo stato delle terme è rimasto invariato», chiedendo chiarimenti sui fondi spesi. La consigliera Anna Valentini ha poi ricostruito la vicenda contrattuale con “Calabria Terme e Salute S.R.L.” e il Comune, sollevando dubbi sulle scelte legali fatte dalla maggioranza e domandando se il ricorso in Cassazione fosse davvero la strada da percorrere, «considerato che all’art.10 del contratto era previsto: “in caso di controversia bisogna rivolgersi a un collegio arbitrale”». Rossana Cucci ha ricostruito la storia recente delle terme e denunciato che, “nonostante l'impegno dichiarato dall’amministrazione, nulla di concreto è stato fatto per riattivarle dal 2020 ad oggi”. Ha messo l’accento sullo stato di abbandono ponendo una serie di quesiti agli amministratori. «Come mai si parla di rilancio e non ci sono tracce di azioni concrete? Perché nel 2022 Spezzano non ha partecipato alla rete unica delle terme calabresi promossa dalla Regione Calabria? Perché la voltura della concessione mineraria non è stata fatta quando le terme sono tornate di proprietà del comune? Visti i danni che oggi sono evidenti presso il complesso termale, cosa è stato fatto per impedire che ciò accadesse? Sono state fatte delle denunce per quanto accaduto? Che strategie l'amministrazione intende mettere in atto per il rilancio delle terme?». La consigliera Emiliana Iannuzzi, in risposta, ha illustrato il lavoro svolto da giugno 2024, tra cui incontri con funzionari regionali e sopralluoghi fatti. Ha spiegato che «è stato ottenuto anche un ulteriore parere legale dallo studio Morcavallo circa l'attuale controversia legale», spiegando che «l’arbitrato sarebbe attivabile anche in un secondo momento». Tuttavia, dati i costi per l'arbitrato «intorno ai 100.000 euro, l’amministrazione -ha precisato- ha deciso di procedere con il ricorso in Cassazione». Ha, quindi, annunciato il rinnovo del contratto con la vigilanza. È stato il sindaco Ferdinando Nociti a indicare la necessità di un cambio di passo tra maggioranza e opposizione, precisando che le risposte date “sono solo per le scelte politiche”. Ha ricordato che “nel 2004, a soli 15 giorni dalle elezioni, le terme furono acquistate con un mutuo oneroso di oltre 400mila euro all’anno”. «La società Calabria Terme e Salute -ha aggiunto- aveva pagato tutte le rate e sponsorizzato varie attività del paese. Nel 2009, l'altra amministrazione entra in contenzioso con la società che inizia a non pagare, partono così due cause: una per il recupero del credito e l'altra per il recupero delle terme. Successivamente si insediò il commissario prefettizio che affidò incarichi a esperti. Per non dar adito a nessuno, una volta insediati dopo le elezioni, lasciammo le cose invariate. Purtroppo, i tempi giudiziari sono imprevedibili ma, aiutati dai legali che seguono le vicende, abbiamo evitato azioni di forza perché se avessimo perso avremmo dovuto anche pagare i danni. Chiuso quel capitolo -ha aggiunto- se ne apre uno nuovo con l'opposizione dell'ex gestore al decreto ingiuntivo. Quella che è la storia attuale è solo il frutto delle consulenze e dei suggerimenti che ci sono stati dati dagli avvocati». Sulla concessione mineraria ha precisato che “si tratta di un bene nazionale trasferito alla Regione Calabria, che può assegnarla anche a privati”. Il sindaco ha poi annunciato la presentazione di “un progetto di circa 4 milioni di euro alla Regione per il recupero del complesso termale e di uno a livello europeo del valore di 10milioni di euro”. «Le terme -ha dichiarato- riapriranno solo quando saremo sicuri di offrire un servizio di qualità. Circa la sicurezza dei luoghi è impossibile avere un controllo h24 perché i costi sono troppo alti. I soldi spesi per gli interventi sono serviti a fare un po' di manutenzione, ma oltre 4 ettari di terreno non si gestiscono con 30mila euro. Se ci sono dubbi sui lavori fatti, invito a fare denunce contro la ditta. Io -ha concluso- sono per la difesa del nostro patrimonio».
L’incontro ha evidenziato le tensioni tra maggioranza e opposizione ma si pone come punto di partenza sulle volontà reciproche di interagire e aprirsi al dialogo.

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