Dubbi del gruppo sulla trasparenza nel periodo 2020-2025

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CASSANO ALL'IONIO - «Nella seduta di lunedì del Consiglio Comunale è stata discussa l’interpellanza presentata dal nostro consigliere Antonello Avena in merito ai concorsi comunali svolti nel periodo 2020–2025».

È quanto si legge in una nota diffusa da Francesco Paternostro, coordinatore del Movimento ArticoloVENTUNO di Cassano, che prosegue:
«Con questo atto, doveroso e richiesto da tempo dalla città, abbiamo voluto rompere un silenzio che per anni ha avvolto una delle vicende più discusse della recente vita amministrativa: un silenzio che ha lasciato spazio soltanto al chiacchiericcio, alle voci di sfiducia ed a una percezione generale di distanza dalle istituzioni.
ArticoloVENTUNO — prima da fuori e oggi da dentro il Consiglio — non ha accettato né allora né oggi questo clima.
E così abbiamo riportato il tema nell’unico luogo dove sarebbe dovuto essere affrontato da tempo: nell’aula consiliare, pubblicamente, alla luce del sole e davanti ai cittadini.
In questo quadro, il Consigliere Avena ha sottolineato che la legalità formale appartiene ad altre sedi.
Alla politica, invece, spetta un compito diverso ma altrettanto fondamentale: avere il coraggio di valutare i metodi, le scelte di opportunità e i messaggi negativi che quelle decisioni hanno trasmesso alla comunità. Perché è su questo terreno che si misura la credibilità di un’istituzione.
Il Consigliere Avena ha ribadito - a scanso di equivoci, soprattutto per chi gli equivoci li vuole creare - che non è mai stata in discussione la professionalità dei vincitori.
Piuttosto, il problema è stato il modo in cui quel sistema è stato guidato, la percezione diffusa di chiusura che ha spinto moltissimi giovani preparati a rinunciare, convinti - spesso non a torto - che “tanto sembra che il copione sia scritto già da tempo”.
E quando una comunità arriva a pensare questo, la responsabilità politica è evidente, pesante e non può essere minimizzata.
Per questo, il Capogruppo di ArticoloVENTUNO ha chiesto al Sindaco e all’Amministrazione Comunale una vera e propria valutazione politica e di opportunità, affinché si prenda atto delle scelte del passato e si garantisca che, da oggi in avanti, i concorsi nel Comune di Cassano non siano soltanto formalmente regolari — cosa ovvia e dovuta — ma indiscutibilmente limpidi, aperti, credibili e inattaccabili, in ogni fase e in ogni passaggio.
Non possiamo neppure accettare alcuni atteggiamenti visti e sentiti in aula: urla, confusione e comportamenti imbarazzanti che offendono il luogo istituzionale per eccellenza della nostra comunità. Durante il dibattito abbiamo assistito ai soliti tentativi di provocazione e di scompiglio da parte di chi, dopo aver governato in quegli anni ed aver contribuito a dividere la comunità dentro e fuori il Palazzo di Città, oggi prova ad ergersi a difensore di una normalità che proprio loro hanno compromesso. È superfluo ribadire che fare chiarezza su questo tema sia nell’interesse di tutti, oltre che un atto dovuto. Per tale ragione risulta ancor più incomprensibile il nervosismo ed una reazione eccessiva, priva di logica e di qualsiasi fondamento razionale, che finisce soltanto per alimentare dubbi invece di dissiparli. Cassano non ha bisogno di questo. Cassano ha bisogno di una nuova normalità, fatta di trasparenza reale, responsabilità e rispetto dei cittadini. In questo senso, riconosciamo la volontà espressa dal Sindaco e dall’Amministrazione Comunale di assicurare procedure più trasparenti per i prossimi concorsi. È un segnale positivo, che apprezziamo, pur se un supplemento di fermezza e di coraggio politico avrebbe ulteriormente valorizzato questo segnale. Inoltre, abbiamo chiesto che questa interpellanza resti agli atti del Consiglio Comunale, perché un domani i nostri giovani e i nostri cittadini possano sapere che c’è stato chi non ha abbassato lo sguardo, chi ha scelto la giustizia e non si è piegato alle ingiustizie, chi ha avuto il coraggio di denunciare. Cosicchè sappiano che qualcuno ha difeso ciò che era giusto, fino in fondo. Perché ciò che è accaduto sui concorsi rappresenta una delle pagine più opache della nostra città, e le istituzioni hanno il dovere - politico e morale - di garantire che nulla di simile possa accadere di nuovo».

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