Critiche sollevate sulla mancanza di personale, i ritardi e la creazione di un nuovo distretto

Navanteri

CASTROVILLARI - «La grave situazione dell’Ospedale di Castrovillari è stata oggetto di un incontro tra rappresentanti del Comitato delle Associazioni - AVIS; AVO; Amici del Cuore; Associazione Famiglie Disabili; Medici Cattolici; Solidarietà e Partecipazione-, e la Direzione Sanitaria del presidio spoke di Castrovillari, diretta dal dott. Gianfranco Greco. La riunione si è svolta in un clima di reciproca e fattiva collaborazione, favorita dal comune obiettivo della tutela del diritto alla salute della popolazione».

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È quanto si legge in una nota diffusa dal Comitato delle Associazioni -AVIS; AVO; Amici del Cuore; Associazione Famiglie Disabili; Medici Cattolici; Solidarietà e Partecipazione, dove si legge ancora: «Tanti gli argomenti affrontati e tante le informazioni scambiate. Purtroppo il quadro che è emerso durante l’incontro non è stato confortante, pur nella consapevolezza delle innegabili iniziative assunte dall’Asp di Cosenza, dopo le importanti mobilitazioni, a ottobre e dicembre scorsi, organizzate dal Comitato. Ma i concorsi a primario, banditi per lo spoke di Castrovillari e tanto sbandierati non hanno avuto alcuna progressione amministrativa e rimangono, al momento, perciò al palo. Ugualmente contingentati i “rinforzi” di personale, che non hanno colmato le sempre maggiori lacune presenti negli organici dei vari reparti e servizi dell’ospedale. Anche i lavori di ristrutturazione dell’ospedale vanno al rallentatore, o, come nel caso del Pronto Soccorso, risultano del tutto fermi, mentre gli ascensori continuano con il loro funzionamento a singhiozzo. Intanto crescono i disagi, e con essi le proteste, degli Utenti, per un servizio CUP assolutamente inadeguato e quelle degli Operatori, che non solo subiscono le carenze di organico, ma anche ulteriori e gravi difficoltà per il peggioramento dei collegamenti informatici tra le varie Unità Operative, regrediti ad epoche lontane e che perciò determinano, a catena, ritardi o addirittura impossibilità di offrire prestazioni finora sempre fornite da anni ed anni. E questo, mentre in altre aree della provincia si sbandiera l’apertura di nuovi servizi e il potenziamento di quelli esistenti. Ma, durante l’incontro si è parlato anche di sanità territoriale. È semplicemente inaccettabile, oltre che contrario alla vigente normativa (che disciplina la numerosità della popolazione nell’ambito dei Distretti sanitari), la volontà dell’Asp di Cosenza di creare un mega Distretto sanitario dello Jonio, a danno delle popolazioni della fascia nord dell’area jonica, da sempre di naturale afferenza al Distretto Esaro-Pollino. Insomma, ancora una volta la mobilitazione popolare si propone come barriera all’impoverimento dell’offerta sanitaria locale, e richiama alle proprie responsabilità le istituzioni che, anziché intervenire, puntualmente girano la testa dall’altra parte».

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