Anni di storia, l'evoluzione della specie che ci ha portati dall'essere scimmie all'essere uomini e non averci capito un tubo. Ebbene sì, amici cari, nel 2014 continuano a manifestarsi, senza nessuna remora, le stesse condizioni sciocche che affondano le radici nella stupidità umana. Da quella, abbiamo capito, difficilmente si guarisce.
«Solo due cose sono infinite, l'universo e la stupidità umana, e non sono sicuro della prima» lo diceva il professor Albert Einstein e lo ribadivano Matteo Molinari, Gino & Michele ne “Le formiche e le cicale” (anno 2004, Kowalski Editore).


Insomma, continuiamo ad avere dubbi sull'infinità dell'universo, non certo sulla stupidità umana. Le testimonianze di questo ci vengono quotidianamente dalle cronache di tutto il mondo. Ma senza andare troppo fuori porta, recentemente leggiamo (sentiamo, vediamo...) del ragazzino 14enne di Napoli, seviziato con un compressore, colpevole (?) di essere “troppo grasso”. Incredibile come si possa arrivare ad agire in maniera sconsiderata, provocando danni (permanenti) ad un altro essere umano. Violenza gratuita riversata, senza controllo, nei confronti del prossimo, colpevole (?) di essere se stesso. Violenza ripresa e condannata da tutti i giornali nazionali ma che non è fine a se stessa. E' di ieri, infatti, la cronaca di una nuova violenza perpetrata nei confronti della moglie del 24enne arrestato (nei giorni scorsi) con l'accusa di aver commesso la barbarie nei confronti del ragazzino.
La donna sarebbe stata aggredita, ieri mattina, da sconosciuti davanti all'ingresso del carcere di Poggioreale. Un circolo di violenza che chiama violenza, senza sorta di remora. «Homo homini lupus» (l'uomo è un lupo per l'altro uomo) è l'ardua sentenza di Hobbes (e di altri prima di lui) nonostante secoli di storia, cultura, rapporti sociali...
Ma la stupidità umana non si manifesta solo nella violenza fisica. Quella è la più evidente, certo, ma siamo sicuri che anche altre forme di violenza siano altrettanto dolorose. Prendiamo ad esempio la violenza verbale. Quella dettata dalla stessa stupidità che non permette all'individuo che la manifesta di azionare i livelli di soglia oltre i quali non spingersi. Bene, questa violenza oggi ferisce il genere umano così come tutte le altre forme di violenza. Ma questa necessita di una osservazione particolare. Sì, perché ad essa molte persone sono portate a manifestarla. Si pensi a tutte le volte che si esprimono parole senza attivare il cervello. Quando, per esempio, le “comarelle” si incontrano per giudicare o sputare sentenze su cose che la propria mente non ha avuto la capacità di porre lo sguardo. Quando questo accade, e stranamente a manifestarsi in questo tipo di attività sono spesso le donne (con tutto il rispetto e senza voler fare discorsi maschilisti -è meglio precisarlo-), il polverone diventa subito alto. C'è l'interesse, da parte di certa gente, a dover puntare il dito contro ad ogni costo. Comprendere logiche assurde dietro le quali intessere trame ancora più rocambolesche. In quel caso il “pettegolezzo” (diamo il giusto nome alle cose) diventa ancora più “saporito”. Ebbene, signori miei, “non ci resta che piangere” (direbbero giustamente Benigni e Troisi). Che tristezza! Che tristezza vedere madri di famiglie, con figli da crescere ed educare, con mariti da accudire, spendersi a teorizzare sulla vita degli altri. Vederle diventare spettatrici della vita altrui invece di essere protagoniste della propria. Insomma, “amiche care”, vivete la vostra vita serenamente, invece di andare alla messa la domenica mattina e farvi la comunione e poi “vedere un marocchino per strada e volergliele dare con un bastone” (come diceva Lorenzo Cherubini – Jovanotti – qualche anno fa in una canzone). Perché se la stupidità vi contagia, e sappiamo non esserci rimedio, almeno il rispetto, quello non deve mancare. Perché come dice l'Etica della reciprocità o regola d'oro “non fare agli altri quello che non vorresti venisse fatto a te”.
Insomma, per chiudere, anche se sappiamo che un trattato sulla stupidità non basterebbe, e sarebbe comunque lavoro inutile, difendiamo con le unghie e con i denti quel briciolo di dignità che abbiamo, evitando di girare le spalle agli eventi catastrofici che si propinano ai nostri occhi. Intervenire per arginare la diffusione di stupidità nel mondo non può far che bene e, sicuramente, serve a rallentare il naturale fenomeno di aumento di entropia nell'Universo.

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