Nel mese di ottobre prossimo si svolgerà un consiglio comunale “congiunto ed aperto”, organizzato unitariamente dai quattro paesi del comprensorio (Spezzano Albanese, San Lorenzo del Vallo, Terranova da Sibari e Tarsia) il cui ordine del giorno è quello di discutere della drammatica crisi umanitaria in corso nella Striscia di Gaza.

Bnl

Per come ufficializzato dai Presidenti dei rispettivi consessi locali: “la seduta avrà lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità della situazione che colpisce la popolazione civile; approvare un documento politico congiunto da inviare alle istituzioni nazionali; promuovere un’iniziativa di raccolta fondi solidale, destinata agli abitanti della Striscia di Gaza tramite associazioni e ONG umanitarie attive sul campo”.
L’iniziativa politica comprensoriale di promozione della “mobilitazione solidale e condivisione istituzionale” è stata preceduta da molteplici meritorie azioni nelle singole comunità, come per esempio la mozione presentata dalla Presidente del Consiglio (Maria Angelica Stamato), approvata il 5 agosto 2025 dal Consiglio Comunale di San Lorenzo del Vallo, documento in cui viene espressa piena solidarietà al popolo palestinese, condanna di ogni violenza sui civili e richiesta al Governo italiano ed all’Unione Europea di un impegno concreto per il cessate il fuoco e per un processo di pace giusto e duraturo.
Altrettanto significativa la mozione presentata nel mese di luglio scorso dal gruppo consiliare di minoranza della cittadina spezzanese “Il coraggio di cambiare” ove è stata manifestata piena e pubblica solidarietà al popolo palestinese; il riconoscimento dello Stato di Palestina, la ferma condanna di ogni forma di violenza contro i civili e le azioni dell’attuale governo israeliano, sollecitando il Governo italiano e il Parlamento a procedere con un riconoscimento formale della Palestina, oltre che alla promozione di iniziative pubbliche di sensibilizzazione sui temi della pace e dei diritti umani. 
Non potrà sfuggire che in realtà nelle relazioni internazionali altri sono gli strumenti più efficaci e praticabili per la risoluzione dei conflitti, mentre le iniziative di tal specie non sortiscono, purtroppo, alcun effetto concreto, se non quello di esercitare, in minima parte, un’eventuale pressione sul processo del potere decisionale delle istituzioni governative. 
Pertanto, soltanto in tale ottica non si può che applaudire alla forma di azione sinergica ideata dai Presidenti dei consigli comunali dei quattro comuni e soprattutto all’interessamento attivo delle istituzioni territoriali alle grandi questioni internazionali, oltre che aderire alla mobilitazione pro-Gaza finalizzata all’ottenimento dell’immediato cessate il fuoco in quella terra martoriata, ponendo fine all’immane ed ingiusta tragedia del popolo Palestinese che sarà, comunque, la storia e i tribunali internazionali (per quello che valgono ancora) a configurarne la natura delittuosa.
Dall’anzidetto territorio, modello eloquente di integrazione virtuosa tra popoli e tolleranza tra culture diverse, dovrebbe passare, però, se si vuole la pace effettivamente (e tutti la vogliono), un messaggio il cui contenuto non dovrebbe limitarsi esclusivamente alla condanna della condotta del Governo israeliano (che comunque resta essenziale), bensì estenderne il tema alla stigmatizzazione del comportamento terroristico di Hamas, sollecitando l’immediata liberazione degli ostaggi israeliani, oltre che il riconoscimento del diritto di vivere in sicurezza da parte di Israele. 
Senza l’affermazione di tali minimi principi ed il riconoscimento reciproco delle ragioni di tutte le parti non sarà possibile la pace. 
Pertanto, non essendo stato ancora deciso il posto in cui svolgere il consiglio comunale allargato, sarebbe emblematico farlo (previe autorizzazioni degli organi competenti) presso il campo di concentramento Ferramonti di Tarsia, luogo simbolo della sofferenza, ma, anche, della speranza.

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