Navanteri

Alla fine il mio dente “ballerino” è caduto. Verso altri lidi. Lontano dalla mia bocca e dal mio sorriso. Domani inizieranno le grandi manovre, ed il dentista mi restituirà la mia grazia. In questi giorni, il dente deficitario è proprio davanti, ho evitato di sorridere. Mi sono nascosta dietro l’eterno broncio di Brigitte Bardot, che fa sempre tanto… “sintomatico mistero”. Mio marito e mia figlia, con una certa ironia macabra, mi hanno dedicato una canzoncina che mia madre cantava a Ginevra: “Fammi crescere i denti davanti te ne prego bambino Gesù…” (Si sa, Gaber l’ha insegnato, la mamma è sempre un po’ democristiana…).

L’ansia pre dentista si fa sentire. Ognuno ha le sue fobie, poi c’è chi come me le colleziona. D’altronde si deve pur avere un hobby… La prima visita è già avvenuta. E come in un’ironica (e forse improbabile) commedia romantica, essa si è “svolta” il giorno di San Valentino. Mio marito mi ha accompagnato. Per noi non ci sono state, in questa (un po’ insulsa) festa, cene romantiche a lume di candela, ma una bella visita odontoiatrica. D’altronde l’amore non è forse la mano di qualcuno che ti accompagna nelle tue paure? E allora va bene anche il dentista (anche perché il suo intervento non può più essere procrastinato) se in qualche modo parla di noi. Del nostro esserci. Senza pretese eroiche alcune. Nell'assaporare la vita reale in tutte, e con tutte, le sue sfumature. Anche quelle di denti che cadono, senza l’ausilio della fatina. L’infanzia è passata da un po’. E domani sarò pienamente adulta: andrò (annunciazione annunciazione!!!) dal dentista da sola. Ginevra mi ha detto che se voglio lei mi accompagna. Ed anche questa mi sembra una bellissima dichiarazione d’amore. Perché l’amore, che ha diverse forme, può approdare anche in uno studio dentistico. E allora tanto amore reale, e non fabulistico, a tutte e tutti. E tanti auguri a me che domani, a quasi 39 anni entrerò nell’età adulta. Ho rifiutato la dolcissima offerta di mia figlia, e sola soletta affronterò la mia paura!

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